Serie A: in quali casi si può rigiocare una partita

L'errore tecnico: ecco quando si deve rigiocare una partita.

In questi anni gli errori arbitrali sono di certo, diminuiti, ma non per questo le polemiche si sono stemperate anzi, visto il supporto del Var agli arbitri si chiede sempre più precisione ed efficienza, e si tende sempre più a non perdonare delle sviste.

La gara tra Juventus e Salernitana ne è stato il perfetto emblema: al minuto 94 Milik segna di testa il gol valido per il 3-2 in favore dei bianconeri, ma poco dopo il direttore di gara, richiamato dal Var, ha deciso di annullare il gol a causa di un fuorigioco passivo di Leonardo Bonucci.

A destare scandalo un grosso errore, su cui però l’arbitro ha poco a che fare: rivedendo il fermo immagine del campo infatti, emerge come non sia stata valutata la posizione a bordo campo di Antonio Candreva, che avrebbe rimesso indubbiamente in gioco il giocatore juventino. In questo caso, un errore ha influenzato drasticamente l’esito di una partita, ma essa non può in ogni caso essere giocata nuovamente perché non si tratta dell’unico tipo di errore che può portare a decidere di rigiocare la gara: l’errore tecnico. I tipi di errori di valutazione come un rigore, un’espulsione o un fuorigioco non possono giustificare la ripetizione di una partita in quanto sono soggettivi e non oggettivi

Quando si può rigiocare una partita in Serie A?

L’errore tecnico, in quanto più grave di un errore di valutazione, causa la ripetizione dell’intera gara, ecco ora alcuni esempi di cos’è un errore tecnico:

  • l’arbitro fa svolgere due tempi di gioco della durata non corrispondente a quelli della categoria arbitrata;
  • un calciatore riceve due cartellini gialli e non viene espulso;
  • viene assegnato un calcio di rigore per una infrazione che prevede solo ed esclusivamente un calcio di punizione indiretto;
  • la gara viene svolta per un periodo di tempo senza la presenza dei due portieri;
  • vengono fatti battere i tiri di rigore saltando i supplementari in una gara che prevede i tempi supplementari;
  • viene giocata una gara anche parzialmente senza assistenti;
  • il calcio d’inizio viene battuto dalla stessa squadra in entrambi i tempi di gioco.

Perché la partita venga rigiocata però, non basta semplicemente che si verifichi uno di questi eventi, l’arbitro prima di tutto deve segnalare il proprio errore al giudice sportivo competente, egli valuterà a quel punto se l’errore tecnico ha influito sul regolare svolgimento della partita. Nel caso di risposta positiva, solo allora la partita dovrà essere rigiocata.

Un caso di errore tecnico si è verificato nel 1993, durante un Torino-Napoli: quella volta i granata batterono il calcio d’inizio sia nel primo che nel secondo tempo, ma ai tempi l’errore venne giudicato come non influente nel decidere il risultato finale della partita, che quindi non si è dovuta rigiocare.

Perché non si rigioca Juventus-Salernitana? In fondo il fuorigioco è un parametro oggettivo. La risposta vien da sé: il Var è considerato dalle federazioni proprio come fosse un ufficiale di gara, perciò un suo sbaglio è da considerare come se fosse un errore di valutazione da parte di un arbitro. Concetto ribadito anche nel protocollo della tecnologia, che sottolinea come nessuna partita possa venire annullata in caso di errore del Var, per mancato funzionamento della tecnologia, di una mancata segnalazione o di un intervento non richiesto.

Scritto da Gabriele Vecchia
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