Gianni Savio: “Il ciclismo non è cambiato, ma stravolto”

Le parole del dirigente sportivo italiano, nell'intervista rilasciata a Oasport.

Gianni Savio ha parlato nell’intervista concessa a Oasport. Il dirigente sportivo italiano, che nel 2022 si metterà alla guida della Drone Hopper-Androni Giocattoli, ha detto la sua sulla momento che il ciclismo sta attraversando: “Io ho iniziato con la licenza di Team Manager nel 1985, con questa è la 37esima stagione che sono in questo mondo.

Il ciclismo non è cambiato, ma stravolto. Ci sono stati miglioramenti continui. Un esempio? Ai miei tempi non esistevano i motorhome, ma solo ammiraglie e camper. Oggi è tutto molto più comodo e organizzato, soprattutto per le corse a tappe dove ci sono dei lunghi trasferimenti”.

“Quali sono i corridori con cui sono rimasto particolarmente legato? Michele Scarponi. Con lui c’era un grande rapporto di amicizia. Con lui in squadra potevamo usufruire di un valore aggiunto, non solo dal lato tecnico ma anche personale. Michele trasmetteva sempre allegria, lo ricordo triste in pochissimi frangenti come ad esempio per il podio sfiorato al Giro d’Italia nel 2010 dove chiuse quarto. Anche questi momentanei episodi di tristezza però venivano subito cancellati dalla sua ironia con cui interpretava ogni situazione. Michele aveva un sorriso accattivante, sapeva prendersi in giro prendendo in giro gli altri. Ora questo rapporto ce l’ho con il fratello Marco e la sua famiglia” ha proseguito il dirigente sportivo.

“Attualmente un giovane talento per le corse a tappe non lo vedo. Ci sono tanti buoni corridori ma non talenti. Un corridore come Vincenzo Nibali tra gli attuali giovani non lo vedo, ma speriamo possa sbocciare” ha chiosato Savio.

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