Il 3 maggio scorso, l’Atlético de Madrid ha concluso in parità la sua partita contro il Deportivo Alavés, in occasione del match di campionato tenutosi a Mendizorroza. Questo risultato mette in luce la dura realtà per la squadra colchonera, evidenziando come le sue speranze di conquistare il titolo di LaLiga siano ormai svanite.
Prima dell’incontro a Vitoria, Diego Pablo Simeone, allenatore dell’Atlético, ha espresso chiaramente le ragioni per cui il suo team ha perso terreno nella corsa al campionato, in un momento in cui sembrava in una buona posizione, a metà stagione, dopo aver ottenuto il titolo di campione d’inverno.
“Ci sono mancati nove o dieci punti persi in alcune trasferte in cui avremmo dovuto fare meglio”, ha detto il tecnico argentino.
Simeone si riferiva in particolare alle gare lontano da casa, soprattutto contro squadre in lotta per evitare la retrocessione, dove l’Atlético ha avuto difficoltà. L’ultima dimostrazione di questa inconsistenza è stata proprio la partita contro l’Alavés a Mendizorroza, evidenziando la sua irregolarità, particolarmente marcata quando affronta avversari posizionati nella parte bassa della classifica. Durante questa stagione, ha perso 15 punti contro team che cercavano di salvarsi. Ha lasciato sul campo due punti contro il Vitoria e tre contro C.D. Leganés, Getafe e Las Palmas. In aggiunta, ha ceduto quattro punti contro l’Espanyol, pareggiando sia all’Estadio Metropolitano sia a Cornellà El Prat. A fronte di tutte le squadre di fondo classifica, l’Atlético è riuscito a vincere solo contro il Real Valladolid, sia a Pucela che tra le mura amiche.
Un’analisi delle prestazioni degli ospiti evidenzia una preoccupante tendenza a perdere punti contro formazioni ritenute più deboli, con un andamento deludente nel girone di ritorno rispetto alle otto vittorie conquistate in trasferta nella stagione 23/24.
Sembra scontato pensare che le squadre con meno punti siano quelle più facili da affrontare, ma Simeone ha voluto fare chiarezza. “Sembrano semplici, ma non lo sono affatto. Essere ultimi in classifica non implica che si debba vincere; è necessario guadagnarselo sul campo”, ha detto il tecnico dell’Atletico dopo la partita con l’Alavés.
Questa osservazione ha una sua logica, poiché gli squadroni in difficoltà tendono a dare il massimo, specialmente quando giocano tra le mura amiche, cercando di allontanarsi dalla zona retrocessione. Simeone ha così commentato le partite contro le squadre in fondo alla classifica in cui l’Atletico ha avuto delle difficoltà: “Contro il Leganés, nel primo tempo abbiamo avuto tre o quattro occasioni importanti, ma il portiere avversario ha fatto delle belle parate. Abbiamo avuto anche un rigore per rientrare nel match, ma non siamo riusciti a realizzarlo. Contro il Getafe, eravamo in vantaggio 0-1 a dieci minuti dalla fine, ma abbiamo finito per complicarci la vita e perdere il match. A Las Palmas, nel primo tempo, il loro portiere ha neutralizzato due tiri difficili da Sorloth e Julián. Nella ripresa, loro hanno sfruttato al meglio le poche occasioni create. E, per un soffio, l’Alavés non ci ha battuti in quella situazione con Kike, che avrebbe potuto risultare decisiva”, ha aggiunto.
I MATCH FUORI CASA, IN LINEA GENERALE.
L’andamento dell’Atlético de Madrid in questa stagione è stato notevolmente influenzato dalla sua scarsa performance in trasferta, non solo contro le squadre in difficoltà in classifica. La squadra ha subito quattro sconfitte nelle sue partite esterne di campionato (0-1 contro il Betis, 0-1 contro il Leganés, 1-2 contro il Getafe e 0-1 contro Las Palmas, in quest’ordine). Inoltre, ha registrato diversi pareggi nelle sue visite, con il Villarreal (2-2), il Rayo Vallecano (1-1), la Real Sociedad (1-1), il Real Madrid (1-1), l’Espanyol (1-1) e l’Alavés (0-0).