Imanol dice addio alla Real Sociedad: “Spero di essere ricordato come ciò che sono stato, un tifoso”

Imanol ha dejado una huella imborrabile nella storia della Real Sociedad. Il tecnico, originario di Orio e con 53 anni di vita, ha guidato la sua ultima partita al Santiago Bernabéu contro il Real Madrid. Purtroppo, l’incontro non è stato favorevole per la squadra basca, che ha subito una sconfitta per 2-0, con entrambe le reti segnate da Mbappé.

Alla fine del match, si è congedato dal club che ha amato, esprimendo gratitudine e affermando di sentirsi “in pace”.

Nella sua ultima apparizione come allenatore, Imanol Alguacil ha mostrato una calma e una soddisfazione per la scelta compiuta. “Sono molto tranquillo.

Ho vissuto questa giornata con piacere. Quando ho rinnovato il contratto, molti tecnici come Ancelotti, esperti nel settore, mi dicevano che era importante sapere quando lasciare un club. Ho allungato il mio periodo su vari fronti e credo di aver scelto il momento giusto,” ha dichiarato con franchezza. Per lui, la fase finale della stagione, priva di obiettivi concreti, gli ha consentito di vivere un addio toccante e condiviso: “Non è solo un mio merito ma di tutti. Sono davvero felice e in pace”.

Il calore mostrato dai tifosi durante il congedo ha avuto un ruolo significativo nelle sue considerazioni. “Ciò che ho percepito qui a casa dice tutto. Ho ricevuto tanto affetto anche al di fuori di San Sebastián, da molti sostenitori e persino da avversari. Questo è qualcosa che riempie chiunque. Non capisco il perché, ma credo di essere una persona che non suscita antipatia,” ha scherzato. Oltre ai risultati sul campo, Imanol è convinto che il suo modo di essere abbia avuto un impatto sulla gente: “Il percorso sportivo è fondamentale, ma conta anche come ci si presenta come persona. Cerco sempre di restare fedele a me stesso”.

Le emozioni sono emerse quando si è discusso della conclusione di un percorso di otto stagioni alla guida della squadra principale: “Mi sento completo, soddisfatto e felice. Tuttavia, provo anche tristezza. Questa è stata l’ottava stagione che concludo con il gruppo. Stamattina, mentre facevo colazione con Aihen, ne abbiamo parlato: tutto torna da dove è cominciato, e ora lui ha una figlia… Devo tutto ai miei giocatori. Sono stati la mia famiglia. Questo è ciò che porterò via: quella felicità”.

Riguardo a come desideri essere ricordato, Imanol ha risposto rimanendo fedele a se stesso: “Come sono sempre stato: un tifoso della Real. Anche se alla mia famiglia non piace l’immagine con la sciarpa, per me è il ricordo migliore. Non c’è nulla di più grande che rendere felici le persone che ami”. Prima di lasciare la sala, il tecnico ha abbracciato e sorrideva ai giornalisti, in una partenza colma di emozione, gratitudine e sincerità.

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Ancelotti, visibilmente commosso, ha dichiarato: “È stato straordinario, un racconto indimenticabile.”