Chi è Alì Samereh: alla scoperta dell’ex attaccante del Perugia

Chi è Alì Samereh, la storia dell'attaccante iraniano approdato al Perugia nel 2001.

Il calcio spesso e volentieri regala storie interessanti, capaci di andare ben oltre il rettangolo di gioco. Una di queste è sicuramente quella di Alì Samereh, definito da molti l’Inzaghi di Perugia. Portato in Italia dallo storico presidente Gaucci, quello di Samereh è un racconto da romantici calcistici.

Ai più giovani il suo nome dirà poco o nulla ma forse anche a qualcuno con qualche anno in più, dal momento che il giocatore in questione è transitato in maniera breve nella nostra penisola nel corso della stagione 2001-2002, senza lasciare una traccia indelebile del proprio passaggio in Serie A.

Portare in Serie A l’attaccante fu una mossa dello storico patron del Perugia Gaucci, che lo scelse per l’attacco della squadra umbra, ai tempi militante nel massimo campionato prima della discesa nelle leghe inferiori.

Chi è Alì Samereh

La storia dell’arrivo in Italia di Alì Samereh è ammantata da un’aura in cui realtà e leggenda tendono a fondersi, rendendo questa storia molto affascinante; quel che è certo è che l’attaccante, nato in Iran il 23 Novembre 1977, riuscì a mettersi in luce nell’Esteghlal, squadra tra le più prestigiose del campionato iraniano con la quale riuscì a vincere il titolo l’anno precedente al suo arrivo nel nostro Paese. In patria Samereh non era proprio uno qualunque. Aveva già debuttato in Nazionale e con la maglia dell’Esteghal ha chiuso la stagione con 19 reti messe a segno in 18 gare disputate. Da qui l’idea di Gaucci di portare il giovane centravanti, all’epoca ventunenne, in Italia.

Il Perugia spese 500 milioni di vecchie lire per averlo in prestito, con il riscatto fissato invece a 3.5 miliardi: sarà quindi il Grifone a far esordire in Serie A il primo iraniano della storia del calcio italiano.

L’opinione degli addetti ai lavori

L’arrivo di Samereh in Italia non fu banale e in molti iniziarono ad esprimersi sul potenziale di questo giovane attaccante iraniano, definito come l’Inzaghi di Persia. L’allenatore di quel Perugia, Serse Cosmi, decise di esprimersi così riguardo all’attaccante:

Sarà banale ma è proprio vero che il calcio è una lingua universale. E che ci sono giocatori bravi dappertutto, anche dove si crede che non si giochi a pallone sul serio. Di Samereh mi ha impressionato la completezza: non è uno sprovveduto, è molto tecnico e si muove anche per la squadra. Poi noto l’entusiasmo che ha negli occhi.

Non fu meno positivo neanche il presidente del Perugia Gaucci, che parlò molto bene a proposito di Alì Samereh e del suo potenziale:

Ha già dimostrato di essere forte e ci sono tutte le condizioni perché possa sfondare anche nel nostro campionato. Ha intelligenza, forza fisica, opportunismo e qualità tecniche

Il rapido declino

Le prestazioni estive di Samereh in realtà si rivelarono un semplice abbaglio e la sua stagione al Perugia non fu niente più di un’amara illusione. La stagione 2001-02 dell’attaccante originario di Rafsanjan, città nota in particolare per la produzione di tappeti, si concluse con sole 6 presenze raccolte e nessuna rete segnata.

Scritto da Vincenzo Pennisi
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