Jan Oblak rappresenta una figura leggendaria non solo per l’Atlético de Madrid, ma anche per LaLiga. Con il sesto trofeo Zamora conquistato in questa stagione, ha raggiunto un traguardo mai eguagliato da un altro portiere dal 1928/29, anno della prima edizione di questo campionato.
Il portiere sloveno condivide le emozioni per i successi ottenuti con la sua squadra.
Riguardo al trofeo Zamora
“Un portiere da solo non può ottenere questo riconoscimento e la squadra non può farcela senza il suo portiere. È un risultato collettivo, frutto dell’impegno di tutti.
Senza il supporto dei compagni, raggiungere un buon esito e guadagnarsi questo premio sarebbe impossibile. È un successo condiviso, non solo mio. È bello, ma preferisco i trofei di squadra rispetto a quelli individuali. Naturalmente, se i successi di squadra portano anche a successi personali, è un bene, ma in generale tutti nel gruppo aspiriamo a premi diversi”.
Il sesto trofeo Zamora, un obiettivo unico
“È un traguardo gratificante e sicuramente difficile da conseguire. Potrebbe non sembrare, ma è qualcosa di significativo che realizzerò appieno solo quando smetterò di giocare. Adesso la mia concentrazione è sul continuare a giocare e vincere, quindi per me è un altro passo nella mia carriera. Non ho intenzione di fermarmi finché sono qui e desidero vincere tutto, è la mia mentalità”.
Preparazione per il Mondiale per club
“Affronto questa sfida con grande entusiasmo e motivazione, considerando che è un torneo dove si ha l’opportunità di conquistare un trofeo. Sono convinto che possiamo fare molto bene. Ci prepareremo nel miglior modo possibile per essere in forma e speriamo di terminare la stagione con un trofeo”.
Il supporto dei tifosi dell’Atlético di Madrid
“Sono estremamente grato. I tifosi sono straordinari. L’Atlético de Madrid ha la fortuna di avere un pubblico affettuoso che sostiene il club in ogni circostanza, sia nei momenti belli che in quelli difficili. Per me, questo è l’aspetto più speciale del club”.
