In questo momento, è strano riconoscere che, solo pochi giorni fa, c’erano ancora dubbi sulla opportunità che il secondo livello della Real Sociedad potesse ottenere la promozione in Segunda division, soprattutto dopo il trionfo ottenuto domenica scorsa al José Luis Orbegozo.
Tuttavia, con il successo ormai consolidato, le critiche sono state silenziate dall’entusiasmo della vittoria. A questo punto, discutere il valore di una promozione per chi la vive appare come un esercizio privo di senso.
Oltre a essere l’unica squadra riserve nella seconda categoria del calcio spagnolo, il Sanse rappresenta anche un’opportunità unica.
Avere una sorta di laboratorio per il primo team, a un passo di distanza, è una risorsa rara. Sebbene le differenze tra la Primera e la Segunda Division siano innegabili, è evidente che la distanza tra la Segunda e la Primera RFEF è nettamente più ampia. La formazione di un calciatore, che deve rimanere l’obiettivo principale per una squadra riserve, risulterà molto più efficace se avviene in prossimità della competizione principale della quale fa parte la prima squadra. Questa considerazione è così chiara che spiegargliela sembra superfluo.
Il successo della squadra dipenderà in gran parte dall’utilizzo di questo privilegio. È innegabile che la stagione 2021-2022 non è stata affatto fortunata; essa si è conclusa bruscamente con una retrocessione dolorosa. In quell’occasione, sotto la guida di Xabi Alonso, la squadra ha lottato come da copione, ma le occasioni di ottenere risultati positivi sono state limitate. È lecito sperare che questa esperienza venga considerata nella pianificazione della prossima stagione, evitando di ripetere gli errori del passato. Giocare in Seconda Divisione, come squadra riserva, è un onore che merita il massimo rispetto.
Un finale amaro per una stagione deludente
La stagione 2024-2025, appena conclusa, rischiava di essere ricordata come un capitolo triste nella storia del club txuri urdin, con prestazioni sotto tono da parte di tutte le sue squadre principali. La Real diretta da Imanol, che ha accaparrato gran parte dell’attenzione nei mesi, ha visto la sua performance ben distante dagli standard brillanti a cui ci aveva abituato. Il dibattito sulla qualità della stagione resta aperto, ma il finale ha lasciato un sapore amaro che ha pervaso ogni ambito. Valutare il primo team femminile è ancora più complesso, poiché le ragazze di Sánchez Vera non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati, e la parola “deludente” sembra riassumere perfettamente il clima generale. Per quanto riguarda la squadra C, questa non è riuscita a mantenere la categoria, culminando con una retrocessione in Tercera RFEF. Fortunatamente, nel momento cruciale, il primo team maschile di riserva, guidato da Sergio Francisco e Iosu Rivas, è intervenuto per mettere un punto dignitoso a una stagione poco brillante.
Il Sanse è sotto i riflettori, davvero?
Le due partite di eliminazione giocate dalla squadra B della Real Sociedad, prima di ottenere la promozione, sono state thè teatro di diversi controversie arbitrarie, che hanno portato a sollevare dubbi sulla legittimità del successo txuri urdin, in alcuni casi con scarsi modi, rivelando una difficoltà nella gestione della sconfitta. Infatti, si trovano ad affrontare un serio problema.
La quiete prima della tempesta
La scorsa stagione si è conclusa per la Real Sociedad in modo piuttosto turbolento, e, incoraggiati dalla gioia per la promozione del team giovanile, sembra che la tempesta si sia un po’ calmata. Ma non illudiamoci, questo è solo l’inizio, e presto torneranno le voci e le notizie riguardanti il futuro di alcuni calciatori di questa rosa, poiché rimangono molte incognite da chiarire. Siamo ancora in periodo di ferie.