Llorente sta per tornare, proprio in prossimità della visita allo stadio che ha avuto un impatto significativo sulla sua esistenza

L’Atlético de Madrid ha conquistato la sua prima vittoria stagionale nel corso di questo fine settimana. Nella quarta giornata, finalmente, la squadra allenata da Diego Pablo Simeone è riuscita a portare a casa tre punti. Hanno ottenuto questa vittoria in una partita assai difficile rispetto agli incontri precedenti di inizio stagione.

Diversi aspetti sono andati a favore della squadra, creando buone aspettative per il futuro, specialmente in vista della prossima sfida contro il Liverpool, che si svolgerà mercoledì 17 settembre ad Anfield Road. Questo incontro si terrà in uno dei luoghi più emblematici del calcio mondiale.

Un stadio che ha un significato particolare per uno dei calciatori dell’Atlético, Marcos Llorente. Questo stadio ha avuto un impatto decisivo sulla sua vita, carriera e ruolo nella squadra. Il ritorno a Anfield avviene in un momento propizio per lui. Dopo un inizio di stagione più sottotono – che non va interpretato come negativo, sia chiaro – il giocatore madrileno sembra aver trovato la sua forma migliore. Un chiaro esempio è stata la partita di fine settimana contro il Villarreal, nella quale ha fornito la sua prima assistenza della stagione, contribuendo al secondo gol della squadra di Simeone. Llorente ha recuperato palla nella propria metà campo e ha percorso quasi tutto il campo, driblando un paio di avversari e servendo un ottimo pallone nell’area avversaria, dove Nico González è inscatolato il colpo di testa. Una vera bellezza. Tale è stata l’azione che Koke Resurrección, invece di congratularsi con l’argentino, si è diretto verso Llorente per riconoscerne la grande giocata. Ma torniamo a parlare di Anfield, il prossimo obiettivo per l’Atlético e per Llorente stesso. Questo stadio ha cambiato la sua vita.

Era l’11 marzo 2020, una data segnata nello svolgimento degli ottavi di finale della Champions League, poco prima dell’inizio della pandemia globale. Il mondo si sarebbe fermato poco dopo, ma per Marcos Llorente quel momento rappresentò una svolta nella sua carriera. L’Atlético de Madrid si presentava ad Anfield con un vantaggio di 1-0, frutto del match di andata, sfidando il Liverpool, campione d’Europa in carica. La formazione di Simeone affrontò una dura resistenza quando il Liverpool pareggiò la partita, portando l’incontro ai tempi supplementari. Quando Roberto Firmino segnò il 2-0 al 94′, sembrava che l’Atlético fosse destinato all’eliminazione.

LA SORPRESA DI LLORENTE

In quel frangente, Simeone decise di inserire Llorente in campo, affidandogli un ruolo in attacco inaspettato. Al minuto 97, Llorente sfruttò un errore del portiere avversario, Adrián, e con un potente tiro dal limite dell’area segnò il 2-1, riaccendendo le speranze dell’Atlético. Poco dopo, al minuto 106, il giocatore colpì nuovamente da fuori area, portando il punteggio sul 2-2, prima che Álvaro Morata siglasse il 2-3, determinando la vittoria contro i campioni in carica. Quella doppietta ad Anfield rappresentò non solo i primi gol di Llorente in Champions, ma segnò anche un cambiamento fondamentale nel suo ruolo all’interno dell’Atlético. Da centrocampista difensivo, posizione in cui non aveva trovato piena affermazione, passò a giocare come attaccante, interno o esterno. Questo cambiamento non si limitò al club madrileno, ma si rifletté anche sulla nazionale spagnola. Dopo quella prestazione, Simeone confermò le intuizioni precedenti: il talento di Llorente era meglio sfruttato nella zona offensiva, grazie alla sua capacità di inserirsi, al potente tiro e all’eccellente resistenza fisica.

Llorente ha dejado una huella significativa nella storia recente dell’Atletico Madrid, contribuendo in maniera determinante alla conquista dell’ultimo campionato nella stagione 20/21, realizzando 13 reti e fornendo 12 assistenze. Il calciatore stesso ha parlato dell’importanza di quella memorabile serata ad Anfield, definendola un “punto di svolta” e sostenendo che “ha cambiato il suo destino”. In interviste successive, ha condiviso che “quella notte è stata la migliore” e ha rivelato come le emozioni provate ad Anfield fossero uniche e difficili da ripetere.

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