La questione riguardante lo spogliatoio del Valencia ha dominato quasi per intero la conferenza stampa di Carlos Corberán, il quale ha ricevuto domande sul Girona solo dopo circa trenta minuti dall’inizio del suo intervento. In vista della partita di sabato a Montilivi, il tecnico ha voluto chiudere la polemica, sottolineando che non è nel suo modo di fare puntare il dito pubblicamente contro alcun giocatore.
Ha inoltre affermato che all’interno dello spogliatoio regna una totale coesione dopo la sconfitta subita contro il Real Oviedo. “Sono rimasto molto sorpreso, poiché non è nel mio stile criticare pubblicamente un giocatore. Non credo in questo. Ho cercato di fare un’analisi descrittiva e dettagliata, ma da questa chiarezza è emerso un richiamo che non condivido.
Non era assolutamente mia intenzione”, ha dichiarato venerdì. L’allenatore ha rivelato di aver già parlato con i calciatori menzionati (Luis Rioja, Javi Guerra, Dimitri Foulquier e Baptiste Santamaría) per fare chiarezza sulla situazione: “Loro erano tanto sorpresi quanto me. Sanno che non è nel mio stile, ci fidiamo e siamo onesti nel discuterne. Il rapporto tra lo staff e i giocatori è sano, fondato sulla trasparenza e sull’esperienza. Non si tratta di criticare alcun calciatore, ma di una sensazione più generale riguardo al gioco”. Corberán ha ribadito che lo spogliatoio è “molto unito” e carico di “grande entusiasmo” per dimostrare il proprio valore sul campo: si tratta di un gruppo compatto e dedicato, consapevole di cosa significhi essere parte del Valencia. Riguardo a questioni esterne, ha affermato di non avere controllo, ma la realtà interna è caratterizzata da unità e forte impegno. Afferma di vedere una squadra desiderosa di competere. Infine, ha riconosciuto la propria responsabilità rispetto ai risultati deludenti: “Ci sono partite in cui non abbiamo reso come avremmo dovuto. Non avverto scuse nello spogliatoio, ma piuttosto responsabilità. Vedo il team pronto a competere contro il Girona. Quando ci sono prestazioni o risultati insoddisfacenti, la prima persona a prendere la responsabilità sono sempre io”.
Siamo tutti consapevoli della necessità di migliorare, ed è fondamentale assumerci questa responsabilità. È importante chiarire che la nostra attenzione è rivolta a Montilivi, al di là delle controversie esistenti. Non desidero che i tifosi possano avere idee sbagliate riguardo al Valencia, e quindi rispondo onestamente a tutte le domande. La squadra è completamente dedicata e impegnata. Sappiamo che le sconfitte possono generare malumori, ma siamo focalizzati sul nostro compito. Infine, ho voluto difendere José Luis Gayà, soprattutto dopo che il capitano ha ricevuto fischi a Mestalla. Ho già parlato molte volte dell’importanza di Gayà per noi e del suo valore. Riguardo a qualsiasi comportamento non legato al gioco, non ho mai visto in Gayà un tentativo di criticare i tifosi. Posso affermare pubblicamente che il legame di José con questo scudo e ciò che rappresenta è immenso. Per noi rappresenta un giocatore fondamentale, e lo è anche per questa istituzione.