Il Girona ha a disposizione quindici giorni per rimediare ai gravi problemi emersi nella partita di ieri a Montilivi. È innegabile quanto affermato da Míchel: la situazione è inspiegabile. Nonostante le condizioni del campo di gioco, che possono essere discutibili, questo diventa secondario per i tifosi, che si ritrovano a vivere la stessa delusione dell’anno scorso.
L’unico aspetto positivo della partita contro il Rayo Vallecano è che è improbabile assistere nuovamente a errori così evidenti come quelli di Gazzaniga, anche se Míchel cerca comprensibilmente di difendere il suo giocatore e di attribuire la colpa all’intera squadra.
La reazione d’orgoglio dell’argentino è culminata in un disastro, spingendo molti tifosi a chiedere un cambio in porta, consapevoli del fatto che un portiere deve saper guadagnare punti anziché perderne. Questo ha lanciato un messaggio chiaro alla dirigenza: la situazione non è diversa per gli altri. È vero che giocatori come Lemar, Witsel e Vitor Reis non hanno il ritmo né l’allenamento necessari per partire titolari, ma le scuse non reggono di fronte a una squadra che ha mostrato debolezze per oltre un anno. Inoltre, ciò porta al fatto che alcuni giocatori considerati intoccabili dal tecnico siano ora aperti a valutare offerte: se manca un progetto, non ci sarà né impegno né motivazione. Ci sono voci di Yangel che chiede informazioni ad Aramburu riguardo a un possibile interesse della Real Sociedad, di Arnau che ascolta proposte dalla Serie A, e di Echeverry che guarda altrove… La situazione deve cambiare, altrimenti il Girona si troverà di fronte a un altro serio problema durante la stagione. Con quindici giorni rimanenti alla chiusura del mercato, la squadra catalana deve procacciarsi elementi chiave. È stata promessa ambizione, progresso e un progetto, ma finora i risultati sul campo sono stati deludenti.
Sembra che l’avversario abbia un’unica strategia per affrontare i ‘gironins’: mantenere una difesa robusta e sperare in un errore che possa influenzare l’esito dell’incontro.
