Il direttore di Tiempo de Juego ha espresso la sua opinione riguardo al gol annullato al Betis in seguito a una contestata infrazione su Iván Romero durante il primo tempo. Ha sottolineato come per gli arbitri sia sempre più complicato utilizzare il VAR.
Nella partita di domenica tra Levante e Betis, che si è svolta al Ciutat de València, i padroni di casa sono andati a riposo in vantaggio grazie alle reti di Iván Romero ed Etta Eyong, mentre Cucho Hernández ha segnato per il Betis.
Tuttavia, nel corso della prima frazione, l’arbitro Muñiz Ruiz ha preso la scena fischiando un fallo di Junior su Romero, cancellando così il gol di Sergi Altimira che avrebbe riportato il punteggio in parità. Questa scelta arbitrale è stata oggetto di discussione nel programma Tiempo de Juego, dove Paco González ha criticato la decisione di rivedere l’azione al VAR, la quale alla fine ha stabilito che, sebbene Junior non fosse direttamente coinvolto, si trovava comunque nell’area di influenza della palla. Il direttore del programma si è detto sorpreso dalla decisione dell’arbitro, definendo l’intervento di Junior più un “leggero contatto” che un vero e proprio “fieno”. Inoltre, Rubén Martín ha riportato che, in seguito a un confronto con Isaac Fouto, il CTA riteneva che la ripresa del gioco fosse valida. Paco González ha aggiunto che gli arbitri si sentono disorientati quando vengono convocati dal VAR. Ha raccontato un aneddoto su Mateu Lahoz, il quale si sentiva accompagnato da una colonna sonora di tensione quando si dirigeva alla sala del VAR, scherzando: “Dovremmo cambiare la musica al VAR, perché gli arbitri arrivano lì spaventati. In quei dieci secondi di immagini, penso che stiano pensando ‘per quale motivo mi avranno chiamato?'”.
In aggiunta, il commentatore Poli Rincón ha manifestato il suo malcontento riguardo agli eventi recenti, sottolineando: “Mi piacerebbe che, al termine della partita, l’arbitro avesse un’area dedicata per rispondere alle domande. Già giovedì hanno chiarito tutto e hanno preso una decisione su cosa comunicare. Perché non permettere all’arbitro di parlare immediatamente dopo il match e spiegare quanto accaduto, invece di farlo quattro giorni più tardi?”.