Valverde ha sperimentato con diverse strategie durante la partita contro il Mallorca, spostando le pagine della sua agenda tattica. Ha provato nuove disposizioni, in particolare posizionando Guruzeta vicino a Iñaki. Sebbene avesse già mostrato segni di cambiamento a Dortmund, non era stato impiegato dall’inizio.
In alcune fasi ha agito come attaccante, mentre in altre come trequartista, rivelando un’impronta simile a quella di Sancet e Berenguer, assenti per infortunio, grazie alla sua abilità nel trattare il pallone.
Il tecnico non si è fermato qui. Nel secondo tempo, infatti, ha schierato insieme Jauregizar, Galarreta e Rego.
Questa non è la prima volta che Valverde opta per la presenza di tre centrocampisti, ma è la prima occasione in cui lo fa utilizzando i soli mediano a disposizione. In precedenza, durante la partita contro il Sevilla, aveva concluso il match con Jauregizar, Vesga e Rego all’83’, mentre contro il Rayo Vallecano erano in campo Jauregizar, Prados e Vesga dall’87’.
Sabato scorso, contro il Mallorca, ha adottato questa formazione dal 62′. L’Athletic ha dominato i primi 30 minuti, ma è rientrato negli spogliatoi con un vantaggio risicato, frutto di un rigore. Man mano che il tempo passava, i leoni hanno perso incisività offensiva, mentre i bermelloni hanno accumulato più possesso nella ripresa. Txingurri ha quindi cercato di arginare questa situazione, accorpando Jauregizar e Galarreta, titolari, con Rego, che è subentrato per dare freschezza al centrocampo.
Con questo cambiamento, il mister ha trasformato il piano originario per la partita. Galarreta si è posizionato come trequartista, risultando il più avanzato dei tre. Nel frattempo, Nico Williams si trovava già sulla sinistra, Robert Navarro occupava la destra dopo aver attraversato tutto il fronte d’attacco, e Maroan fungeva da punto di riferimento. L’Athletic ha mantenuto questa disposizione fino all’82° minuto, quando Galarreta e Navarro sono stati sostituiti da Izeta e Lekue. Pochi istanti dopo aver subito il gol del pareggio, e poco prima di segnare il 2-1.
Questo è il match in cui l’eibartarra ha trascorso più tempo in campo. Valverde, che normalmente ha un’attenzione particolare nei suoi confronti, tende a sostituirlo dopo un’ora di gioco. Tuttavia, in questa occasione, lo ha ritenuto in forma per la pressione e il team aveva bisogno della sua calma, prima di un breve intervallo che avrebbe dato a lui una piccola pausa. Jauregizar, invece, è rimasto in campo. È il giocatore di movimento con più minuti accumulati in queste prime dieci partite: 846. Solo Unai Simón, con tutte le presenze, lo supera.
A chiudere questo movimento di giocatori è stato proprio Rego, chiamato a prendere più iniziativa a causa dell’infortunio prolungato di Prados. Il bilbaíno aveva già avvertito nella partita contro il Villarreal con un potente tiro che aveva colpito il palo. Contro il Mallorca ha optato per un approccio più sottile. Ha aperto sulla destra per favorire l’inserimento di Areso, ha seguito l’azione fino a entrare in area da posizione più arretrata e ha fornito un passaggio decisivo che ha infranto la sfortuna che perseguitava l’Athletic nelle ultime sei partite, regalando al contempo il suo primo gol da leone.