L’Atlético sta mostrando miglioramenti rispetto all’ultima pausa, ma rimane comunque lontano dall’obiettivo stabilito

Il Atlético de Madrid si dirige verso il secondo stop internazionale, legato agli impegni FIFA, con una condizione migliore rispetto a un mese fa, ma ancora non al livello atteso per l’inizio della stagione. Ci sono due modi di interpretare questa situazione: uno più ottimista e l’altro decisamente meno.

Dal punto di vista negativo, è evidente che il pareggio ottenuto a Balaídos ha interrotto la buona scia di risultati che la squadra di Diego Pablo Simeone aveva accumulato nella settimana precedente, culminata in tre vittorie che avevano fatto sperare in un vero e proprio decollo.

I successi contro il Rayo Vallecano (3-1), il Real Madrid (3-3) e l’Eintracht Francoforte hanno fornito una spinta sia in termini di adrenalina che di punti per i colchoneros, che hanno corretto diverse problematiche evidenziate fino a quel momento. Tuttavia, a Balaídos, l’Atlético ha nuovamente fallito nell’affrontare una delle sfide che fanno fatica a risolversi, ossia le partite in trasferta. Hanno raccolto solo tre punti su dodici disponibili lontano dal Metropolitano. Tuttavia, è importante sottolineare che la partita contro il Celta di Vigo è stata fortemente influenzata dall’espulsione di Clément Lenglet. Fino a quel momento, l’Atlético riusciva a gestire il match bene, contro un avversario che non stava creando troppi pericoli nonostante qualche occasione. “Quando eravamo in undici, controllavamo la situazione in modo efficace, creando pericoli in contropiede. Con dieci uomini, abbiamo avuto un buon atteggiamento difensivo, anche se non siamo riusciti a creare molto oltre alla situazione di Koke, ma sono molto soddisfatto del lavoro svolto dalla squadra”, ha dichiarato Diego Simeone al termine della partita in Galizia. D’altro canto, c’è anche un aspetto positivo da considerare, poiché è chiaro che l’Atlético ha mostrato segni di miglioramento rispetto a come si era presentato al primo stop per impegni internazionali di settembre.

L’avvio della squadra di Simeone è stato complicato, con solo due punti guadagnati in tre partite: una sconfitta contro l’Espanyol (2-1) e due pareggi contro Elche (1-1) e Deportivo Alavés (1-1). Questa situazione era ben peggiore rispetto a quella attuale. Al momento, l’Atlético de Madrid occupava la quindicesima posizione nella classifica, assai distante dall’obiettivo minimo che il club si era posto: raggiungere la Champions League. Attualmente, la formazione di Simeone si trova al quinto posto. Sebbene sia uscita dal primo blocco di partite fuori dalle posizioni di Champions, è a solo un punto dal quarto posto, occupato dal Real Betis, che dista soltanto due punti.

Anche sotto l’aspetto delle prestazioni, la squadra ha segnato 14 gol nelle ultime quattro sfide, riuscendo a risolvere uno dei principali problemi che aveva all’inizio della stagione: la mancanza di incisività.

Tuttavia, c’è un aspetto negativo da sottolineare: il margine di punti rispetto al primo blocco non si è affatto ridotto, anzi, è aumentato. Infatti, nonostante i risultati migliori, il divario con il Real Madrid è passato da sette a otto punti dal parziale di settembre. Con la vittoria nel derby allo stadio Metropolitano, l’Atlético aveva ridotto di tre punti il vantaggio di un avversario con il quale aveva avuto una differenza di nove punti, ma la sconfitta contro il Vigo ha attenuato un po’ l’impatto positivo del derby. Un’altra comparazione mostra che nel blocco precedente, l’Atlético era a cinque punti dal FC Barcelona, mentre ora il distacco è di sei punti, come nel caso del Real Madrid.

L’informazione conclusiva che evidenzia come senza Pedri non si raggiungano successi