Impatto significativo dell’RCD Espanyol nella corsa per la qualificazione europea. Le reti di Pere Milla e Roberto hanno vanificato gli sforzi del Sevilla al Cornellà-El Prat, confermando i catalani al sesto posto e portandoli a pari punti (21) con il Real Betis (2-1).
Un risultato inaspettato che neanche i più ottimisti avrebbero osato prevedere all’inizio della stagione.
Manolo aveva dichiarato di schierare una formazione offensiva e ha mantenuto la sua promessa. Romero è tornato titolare dopo aver saltato la sfida contro il Villarreal a causa di una clausola del timore, mentre Terrats, anch’egli escluso per la stessa ragione, ha preso il posto di Pol Lozano, in panchina per la prima volta quest’anno.
In attacco, Kike García ha superato Roberto.
Non poteva mancare un minuto di silenzio prima del fischio d’inizio, in omaggio a Xabier Azkargorta, scomparso appena undici giorni fa. Con le emozioni ancora vive, il match è cominciato e non ha tardato ad arrivare la prima vera occasione.
Kike ha sfiorato il gol con un tiro di sinistro, che miracolosamente è andato a lato. Al 6’ è stato Pere Milla a rompere l’equilibrio, non riuscendo però a sfruttare un’opportunità che lo vedeva solo contro il portiere greco Vlachodimos.
L’Espanyol ha dimostrato una grande intensità in fase di pressing, ma ha faticato a concretizzare le azioni in fase offensiva, permettendo così al Sevilla di prendere il controllo del gioco a partire dal 15’.
Dmitrovic iniziò la sua strepitosa serie di parate con una risposta eccezionale su un tiro di Akor Adams, mentre pochi attimi dopo si scontrò con il palo. I 25.166 spettatori presenti al RCDE Stadium non riuscivano a credere ai propri occhi, e come di consueto, resero omaggio a Puerta e Jarque al minuto 16 e 21, rispettivamente.
Peque, alto 1,72 m, cercò di sfidare nuovamente Dmitrovic di testa, justo prima che Januzaj fosse costretto ad abbandonare il campo in lacrime. Nemmeno l’interruzione per l’infortunio del belga riuscì a stimolare l’Espanyol, che si reggeva unicamente sulle spalle del suo portiere.
Un prodigio fu la parata con il piede sinistro al minuto 36, quando Gabriel Suazo sembrava già pronto a festeggiare il gol dopo un’azione ben orchestrata dal Sevilla, incredulo di andare negli spogliatoi sul punteggio di 0-0. Ma il peggio doveva ancora arrivare per i coloro che sostenevano la squadra andalusa.
A soli tre minuti dalla ripresa, l’Espanyol passò in vantaggio grazie a Pere Milla. Il “Zarra”, con cinque gol all’attivo, pareggiò con Borja Iglesias e Oyarzabal, insaccando di testa un cross preciso di Dolan dalla destra. Ma le disavventure non terminarono: al minuto 52, il cuore del ginocchio di Vargas cedette… tutto ciò mentre il derbi di Siviglia si profila all’orizzonte.
Nonostante questo doppio colpo, il Sevilla, in onore del proprio inno, si rialzò. I ragazzi di Almeyda non si arresero, guidati da un Ejuke che ricordava i suoi giorni migliori a Nervión. Il nigeriano mise in difficoltà Romero, mentre il compagno Alfon, già riserva, ebbe le occasioni più limpide.
Inizialmente, un doppio tentativo da parte di Calero e Urko è stato respinto, seguito da un potente tiro da lontano di cui è stato protagonista il sorprendente Dmitrovic. Tuttavia, è stato ancora una volta il Espanyol a segnare, questa volta con un fantastico gol di Roberto che ha fatto esultare i tifosi. Il giocatore di Puente Genil ha centrato il palo dopo un recupero da parte di Cabrera, che senza volerlo ha contribuito al punteggio finale di 2-

