Cristiano Piccini, ex calciatore del Valencia, ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dal calcio professionistico all’età di 32 anni. Questo annuncio è arrivato domenica, dopo un lungo periodo in cui non è riuscito a tornare ai suoi livelli migliori a causa di una seria infortunio al ginocchio subito durante un allenamento con il Valencia nel 2019.
Piccini ha fatto il suo ingresso nel calcio spagnolo nella stagione 2014-2015, quando il Real Betis lo prese in prestito durante il loro anno di promozione in Primera División. Il suo talento impressionò così tanto che nel 2015 il club lo acquistò a titolo definitivo per quattro anni.
Nel 2017, però, il Sporting Lisbona ha sborsato tre milioni di euro per acquisire il suo cartellino, e un anno dopo, il Valencia lo ha ingaggiato. Fu nel club valenciano che Piccini visse la sua fase più luminosa, disputando 65 partite, segnando due reti e fornendo due assist. Uno dei momenti più memorabili della sua carriera rimarrà il gol al 93° minuto contro l’Huesca nel dicembre 2018, che contribuì alla vittoria del Valencia (2-1) e segnò un punto di svolta per la squadra di Marcelino, la quale si aggiudicò la Coppa del Re del centenario e si qualificò per la Champions League con Piccini titolare. Tuttavia, nell’agosto del 2019, la sua carriera subì una brusca interruzione a causa di una grave frattura della rotula nel ginocchio destro, che lo costrinse a fermarsi. Da quel momento, Piccini ha giocato con Atalanta, Stella Rossa, Magdeburg, Sampdoria e Atlético San Luis in Messico, ma non è più riuscito a gustarsi il gioco. In una lettera condivisa sui social media, rivolta al “piccolo Cristiano”, ha rivelato di aver attraversato momenti molto difficili, sentendosi solo e affrontando episodi di depressione a seguito dell’infortunio, esperienza che lo ha portato infine a prendere la difficile decisione di ritirarsi. Oltre al suo impegno sportivo, Piccini ha mostrato un forte senso di responsabilità sociale.
Nel mese di ottobre del 2024, ha effettuato una donazione di oltre 3.000 chili di generi alimentari per le persone colpite dalla DANA a Valencia, una città che egli considera la sua seconda casa e dalla quale conserva bei ricordi legati al calcio.