Mateu Alemany ha dichiarato: “La mia presenza qui è motivata dalla visione di un progetto in grado di competere su tutti i fronti.”

Dopo il suo primo giorno, Mateu Alemany ha rilasciato le sue prime dichiarazioni in qualità di nuovo direttore del calcio professionistico maschile dell’Atlético de Madrid. Nelle sue parole ha espresso le sue emozioni e ha chiarito le motivazioni che l’hanno spinto a trasferirsi al Metropolitano.

Riflessioni sul new role
“Provare felicità è naturale. Sono entusiasta e carico di responsabilità per essere approdato in un club così prestigioso. La sfida che ho davanti è enorme, e il mio intento è di rispondere con il mio impegno e lavoro”.

Motivazione della scelta
“Quando ho lasciato il Barcellona sapevo che volevo approdare in un grande club.

Era fondamentale per me non abbassare le aspettative e mirare a una delle più importanti squadre europee, in grado di aspirare a tutto. Quando si è presentata questa opportunità, non ho esitato, dato che l’Atleti è indiscutibilmente un grande club europeo”.

Dialoghi con Miguel Ángel
“Ho avuto conversazioni sia con Miguel Ángel che con Carlos riguardo alla situazione attuale del club. Ho percepito che erano consapevoli della necessità di affrontare diverse questioni relative al mercato, alla prima squadra e alle formazioni professionistiche maschili. Ho avvertito anche in loro una forte ambizione e un desiderio di migliorare il progetto senza limiti, puntando a riportare l’Atleti dove merita, tra le migliori squadre”.

Introduzione personale
“Chiunque conosca il mio operato sa che sono una persona molto esigente, soprattutto con me stesso, e ho sempre mantenuto un atteggiamento estremamente ambizioso. Perciò, non mi pongo mai limiti nei miei obiettivi e non ho intenzione di farlo ora”.

Non ho intenzione di intraprendere tale percorso a questo punto della mia carriera. Sono consapevole delle capacità di ognuno e delle qualità degli avversari. Tuttavia, anche in queste condizioni, non stabilisco limiti: la nostra ambizione sarà sempre quella di vincere. Vincere, vincere e vincere.” Luis Aragonés

“Durante la mia esperienza al Mallorca, ho lavorato con Luis per due stagioni e posso dire che è stata un’esperienza unica. Ho avuto la fortuna di collaborare con uno dei migliori allenatori della storia, non solo del calcio spagnolo, ma anche europeo. Ho assistito a situazioni che non avevo mai visto prima. Non spetta a me giudicare Luis; lui è un grande del calcio, lo definirei un vero genio.”

Riguardo al calcio giovanile, “Ho una ferma convinzione nell’importanza del settore giovanile per alimentare la prima squadra. Questo aspetto è fondamentale e dedicherò una parte significativa della mia attività a supportare e promuovere il lavoro nelle giovanili. Sottolineo che tutte le squadre di successo devono trarre un contributo significativo dai loro giocatori provenienti dal settore giovanile. In questo senso, l’Atletico è fortunato ad avere Fernando a capo dell’Atletico Madrileño. Inoltre, ho sentito ottime referenze su di lui come allenatore e credo stia svolgendo un lavoro eccellente.”

Per quanto riguarda le mie impressioni sull’Atletico, “Ho avuto l’opportunità di vivere il club da prospettive diverse, in particolare al Mallorca, ma anche al Valencia e al Barcellona. È evidente che l’Atletico ha fatto passi da gigante in molteplici ambiti. Attualmente dispone di uno degli stadi migliori al mondo e ha raggiunto traguardi notevoli, specialmente negli ultimi quattordici anni sotto la guida del Cholo.”

La mia presenza qui è dovuta anche alla visione di un progetto di club, un’iniziativa sportiva guidata da un grande leader come Simeone, che offre numerose opportunità di competere su ogni front.

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Mateu ha elogiato figure iconiche del calcio come Luis, Torres e il Cholo, definendolo “un genio del calcio”