Ieri, venerdì, abbiamo riportato su MD che il Tribunale Amministrativo dello Sport (TAD) ha avviato un’indagine nei confronti di Javier Tebas, presidente della LaLiga. Questo procedimento scaturisce dalla denuncia presentata il 20 ottobre scorso dal CSD al TAD, la quale era già stata inoltrata in precedenza da Miguel Galán, presidente di CENAFE, al Consiglio Superiore dello Sport lo scorso agosto.
La segnalazione chiedeva la rimozione del presidente dell’associazione dei club, accusato di aver violato la riservatezza su questioni riguardanti il Barcellona, comprese le circostanze legate a Dani Olmo, gli accordi per i box VIP e le conversazioni avute con l’Athletic Club di Bilbao riguardanti Nico Williams.
Questi comportamenti potrebbero costituire una violazione degli obblighi di riservatezza. Javier Tebas rischia diverse sanzioni, secondo la gravità stabilita dal Real Decreto sulla Disciplina Sportiva: queste possono variare da un’ammonizione a una sospensione temporanea che va da due mesi a un anno, fino alla più severa inibizione permanente.
La questione adesso è: quali saranno i prossimi passi? Il TAD ha un termine di tre mesi per prendere una decisione sul caso. Durante questo periodo, è previsto che il presidente della LaLiga possa presentare le proprie difese e proporre prove a favore dei suoi diritti, assicurando così il rispetto del diritto alla difesa e del giusto processo. È importante notare che Javier Tebas potrà rimanere in carica senza ostacoli per tutta la durata del procedimento; a differenza di quanto accade con i presidenti delle federazioni, la Commissione Direttiva del CSD non ha il potere di sospenderlo temporaneamente.
Attualmente, la normativa sportiva consente di “sospendere in modo motivato e cautelare la presidenza e i membri degli organi direttivi quando viene avviato un procedimento sanzionatorio nei loro confronti per presunte violazioni considerate di estrema gravità…” nel contesto delle federazioni. A settembre del 2024, Javier Tebas ha ricevuto una reprimenda pubblica. Questa non è stata la prima volta in cui si è trovato in una situazione simile. Infatti, durante l’estate del 2024, il Real Madrid ha presentato un reclamo al CSD chiedendo l’inibizione del presidente di LaLiga. Tale denuncia è stata poi trasmessa dal CSD al TAD, che l’ha considerata solo in parte, imputando a Javier Tebas di aver convocato un’Assemblea con un preavviso di dieci giorni e senza giustificare la motivazione di urgenza. In quella Assemblea è stata presa una decisione riguardo all’accordo con CVC. Il Tribunal Administrativo del Deporte ha chiuso il procedimento con una reprimenda pubblica per l’attuale presidente di LaLiga.

