La problematica della pirateria rappresenta una delle principali preoccupazioni per LaLiga. Infatti, l’organizzazione ha recentemente scritto alla Commissione Europea chiedendo un inasprimento delle misure contro questo fenomeno. Questa iniziativa segue la presentazione di un rapporto, intitolato ‘Raccomandazione sulla lotta alla pirateria online di eventi sportivi e altre manifestazioni dal vivo’, elaborato dopo un’attenta analisi da parte dell’Ufficio della Proprietà Intellettuale dell’Unione Europea, che mette in evidenza l’inefficacia delle attuali misure adottate.
Il documento sottolinea anche il serio problema sorto dalla mancanza di collaborazione da parte di intermediari tecnologici, come hosting, CDN, proxy e servizi cloud, assieme alle discrepanze nelle pratiche di intervento tra i diversi stati membri dell’Unione. Mentre alcuni paesi hanno sistemi sofisticati come quelli di LaLiga, altri sono privi di tali strumenti.
Recentemente, LaLiga, assieme a 36 importanti aziende e organizzazioni del settore sportivo e audiovisivo, ha nuovamente contattato la Commissione Europea per ribadire l’urgenza di avere normative legislative vincolanti che producano risultati concreti. Tra le misure suggerite nel rapporto ci sono termini chiari per la rimozione di flussi pirata e l’obbligo di rimozione per tutti gli intermediari.
In questo contesto, l’associazione spagnola e la maggior parte degli attori del panorama audiovisivo europeo auspicano l’approvazione imminente di una nuova normativa a livello europeo che consenta a tutti gli stati membri di operare secondo un quadro giuridico uniforme.
Secondo i dati forniti da LaLiga, le misure adottate contro le frodi hanno portato a una riduzione del 60% nel tasso di pirateria in Spagna durante la stagione 2024/25. Questo risultato è stato possibile grazie a varie sentenze ottenute nei tribunali spagnoli, che rafforzano l’impegno dell’organizzazione nella lotta contro la pirateria, mentre si attende con fiducia un cambiamento favorevole nella regolamentazione europea. La piaga della frode audiovisiva provoca perdite annuali comprese tra i 600 e i 700 milioni di euro per i club professionistici e per l’intero settore sportivo in Spagna, colpendo tanto il calcio professionale quanto quello giovanile.

