Ramon Terrats ricorderà per sempre il 11 luglio 2025, data in cui è stato ufficialmente presentato come nuovo giocatore dell’Espanyol, la squadra del suo cuore, di cui è abbonato fin dalla nascita. Il centrocampista di Barcellona, arrivato in prestito per una stagione dal Villarreal e con l’obbligo di riscatto per il prossimo anno, mostrava un entusiasmo palpabile.
Veneziano dall’emozione, non riusciva a trattenere le lacrime vedendo la sua famiglia in prima fila, mentre rivolgeva le prime parole di commozione al pubblico. Terrats ha sempre sognato di giocare per l’Espanyol; a differenza di tanti che ambiscono a vestire le maglie di Madrid o Barcellona, per lui l’unico desiderio è stato quello di indossare quella biancoblù.
Non si è tirato indietro di fronte a una domanda sull’affidamento del numero 21, affermando che sarebbe un onore. L’ex Villarreal ha detto di non sapere come gestirà il suo debutto da perico il 17 agosto contro l’Atletico, rivelando che sentire l’inno lo commuoverà profondamente. Riguardo alla gestione delle emozioni ha affermato: “Non ne ho idea. Per ora voglio godermi questo momento unico. Siamo professionisti e siamo qui per competere; anche se sono parte del club, devo dimostrarmi all’altezza”. Infine, quando gli si chiede di spiegare cosa significhi essere perico, risponde che è un’esperienza impossibile da descrivere, che va vissuta. In una città dove molti tifano per altre squadre, egli si sente un privilegiato nel potersi definire perico, un vero orgoglio.
– Il suo arrivo rappresenta un grande rinforzo per la squadra. Joan ha dichiarato: “È un rush di energia, di passione e di orgoglio per la mia squadra. Non sono qui solo in qualità di tifoso. Alla fine, mi conoscono molto bene e credo di avere accumulato abbastanza meriti per decidere dove volevo essere. Se non dai il massimo in campo e non lo dimostri, il resto conta poco.”
– Un sogno realizzato: “Per molti il sogno è indossare la maglia del Barça o del Madrid. Per me, invece, il sogno è sempre stato indossare quella dell’Espanyol. Se dovessi immaginare un momento, sarebbe quello di lottare per rimanere in categoria e poi godere di episodi speciali. Sono un ragazzo ambizioso e ogni opportunità che ne deriverà sarà benvenuta.”
– L’esordio in casa contro l’Atlético: come lo vede? “L’ho immaginato infinite volte. Ho vissuto situazioni simili con altre maglie. Tuttavia, il giorno del debutto sarà indescrivibile. Non ho idea di come potrà essere. Mi vedo già emozionato mentre ascolto l’inno, fin dall’inizio. Non so cosa succederà.”
– Come ricorda il momento in cui si è conclusa la trattativa? “Ero piuttosto nervoso. È vero che siamo stati settimane a parlare della cosa, dovevamo prendere la decisione finale. Ho chat con Fran e Manolo. Ma quando abbiamo preso la decisione e si è concretizzata, è stato qualcosa di incredibile. Un’emozione intensa per essere finalmente qui. È sempre stato il mio desiderio.”
– Lacrime durante il primo discorso: “Se fossi stato solo sarebbe stato più semplice, ma quando vedo la mia famiglia mi commuovo. Guardare le foto di quando ero piccolo con la maglia dell’Espanyol è motivo di grande orgoglio. È una storia che cercavamo da tanto tempo. Ho sempre sognato di essere qui e finalmente si è realizzato.”
Il suo nome era stato citato molte volte in passato, ma avrebbe rinunciato se non fosse stato chiuso prima dell’estate? “Il mio nome è stato menzionato in precedenza, ma non rappresentava una possibilità concreta. Questa volta, però, è tutto diverso, ed è per questo che sono qui. Mi sento sereno. Fran ha fatto un ottimo lavoro; fin dal primo giorno ho percepito che desiderava la mia presenza. Non ho mai esitato a venire”.
– Chi era il suo idolo quando accompagnava suo padre agli allenamenti? Ci sono giovani talenti a cui ha guardato con ammirazione negli ultimi anni? “Ricordo quei tempi trascorsi alla Cittadella dello Sport, giocando con il figlio di Pochettino. Ho anche chiesto una foto ad Abraham. Negli ultimi anni, osservavo Nico Melamed e provavo una certa invidia per il fatto che fosse qui mentre io non c’ero; lo conosco bene”.
– Gli piacerebbe indossare la maglia con il numero 21? “Non ho intenzione di nascondermi. Per me sarebbe un onore poterla indossare. Tuttavia, è importante riconoscere che il club ha la priorità ed è lui a prendere decisioni. Con tutto il rispetto per Dani e quello che rappresenta, sono aperto alla possibilità, ma se non dovesse succedere, non ci sono problemi”.