Giráldez ha dichiarato: “Non sottoscrivo la Conference.”

Il tecnico del Celta, Claudio Giráldez, ha dichiarato, alla vigilia dell’incontro con il Rayo a Balaídos, un match cruciale per le ambizioni europee, di non voler “firmare” la qualificazione per la Conference League a sole due giornate dalla conclusione del campionato.

“Non desidero essere una squadra rivelazione e chiudere al settimo posto. Non mi impegno per la Conference, poiché voglio concentrarmi unicamente sulla vittoria di domani”, ha commentato il mister gallego, visibilmente incredulo di fronte al fatto che alcuni sostenitori celtici stiano già pensando alla prossima stagione e al sogno di conquistare la Conference.

“Non siamo ancora qualificati, la stagione non è finita e già si parla del futuro. Questo è un messaggio controproducente, dobbiamo rimanere uniti e focalizzati sul presente”, ha ribadito durante la sua conferenza stampa.

Giráldez descrive i suoi giocatori come “stabili” e pronti a perseguire un obiettivo “ambizioso”, che inizialmente non era nei programmi stagionali. Per questo motivo, ritiene che nel spogliatoio non debbano esserci “né timori né eccessiva rilassatezza”. “I ragazzi mi trasmettono grande serenità. Spero che domani possiamo esprimere il nostro solito gioco e disputare una buona partita, sapendo che abbiamo il privilegiato obiettivo di arrivare all’ultima giornata in settima posizione, cosa davvero straordinaria”, ha aggiunto.

Pur non avendo ancora ottenuto una vittoria contro il Rayo da allenatore del Celta, Giráldez è convinto che nelle sfide della prima fase a Vallecas e nella scorsa stagione a Balaídos la sua squadra abbia meritato di più. “Abbiamo avuto il nostro momento in quei due incontri”, ha affermato il tecnico, mentre ha elogiato il contributo di Íñigo Pérez, con il quale ha mantenuto una lunga amicizia nel corso degli anni. “È stato un avversario nei campionati giovanili ed è un giocatore che conosco da tanto tempo. Quando lui militava nell’Athletic Club, io giocavo nel vivaio del Real Madrid e ci siamo incrociati spessissimo”.

L’allenatore è davvero eccezionale, ha portato il Rayo a vivere una stagione straordinaria”, ha affermato. Ha poi esaminato i tre elementi fondamentali che hanno permesso alla sua squadra di gestire il proprio destino per conquistare un posto in Europa, con solo due giornate da disputare alla fine del campionato. “In primo luogo, c’è stata una forte coesione tra tutti, sia all’interno dello spogliatoio che nel rapporto con il club, così come con i tifosi e i media. C’è sempre stata una bellissima sintonia tra tutte le parti coinvolte. In secondo luogo, la determinazione con cui abbiamo affrontato i momenti difficili della stagione e il modo in cui ci siamo presentati in campo ogni weekend con la stessa mentalità. Infine, il nostro gioco. Siamo dotati di talento e capacità per esprimere questa audacia. Abbiamo giocatori di alto livello, il che ha contribuito a rendere la nostra prestazione superiore alle aspettative”, ha concluso.

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