Una partita con un “significato particolare” per il Valencia

La situazione è complessa, ma il Valencia è determinato a sfruttare appieno le proprie possibilità in Conference. Si trova a tre punti di distanza da tre squadre che lo precedono, quindi tutto dipende da una vittoria contro un Athletic che ambisce alla Champions.

Il gruppo è “carico di entusiasmo” per ciò che è in gioco e per la chiusura della stagione tra le mura amiche. “Questa sarà l’ultima partita che giocheremo a Mestalla. È vero che ogni incontro è cruciale, poiché in ognuno si mettono in palio tre punti, ma questo ha un significato particolare poiché salutiamo i nostri tifosi per questa stagione,” ha dichiarato Carlos Corberán in conferenza stampa.

Nello spogliatoio del Valencia sono “consapevoli” delle difficoltà affrontate dai propri sostenitori “quest’anno” e intendono regalare loro una vittoria contro l’Athletic per concludere con “il miglior sorriso possibile”. La strategia del tecnico prevede un impegno totale e la ricerca della “migliore espressione” del team. Si troveranno di fronte una squadra bilbaina che è la meno battuta delle cinque grandi leghe europee. “Questo già dice molto sulla sfida che ci aspetta. Quando una squadra riesce a qualificarsi per la Champions, dimostra il livello dell’Athletic e la difficoltà del confronto,” ha dichiarato Corberán. Raggiungere l’obiettivo “non implica che la stagione sia finita,” ha sottolineato il tecnico di Cheste. Il Valencia ha raggiunto con ampio margine il traguardo “fondamentale” fissato per Corberán al suo arrivo a dicembre, ovvero la salvezza, ma non intende fermarsi: “Vogliamo competere, esprimere il nostro miglior calcio e disputare la migliore partita possibile in modo che i nostri tifosi se lo meritano”. La motivazione per un incontro come quello di oggi, secondo l’allenatore, è semplice. “Il nostro scopo non è accumulare numeri, ma realizzare buone prestazioni e cercare rendimento. L’impegno di questa squadra è quello di rappresentare il Valencia, giocando ogni partita per guadagnare il massimo numero possibile di punti.”

Non esiste motivazione più grande di questa: gareggiare al livello della maglia che indossiamo e dell’organizzazione che rappresentiamo.

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