Marín non sembra avere fortuna: quando gioca dall’inizio, la squadra della Real fatica a conquistare i tre punti

Di recente, Pablo Marín è emerso come un elemento significativo nella Real Sociedad, nonostante continui a indossare il numero del Sanse. La sua rilevanza si deve principalmente alle sue prestazioni, ma anche alle difficoltà affrontate da altri giocatori. Potrebbe addirittura affermarsi che, grazie ai recenti sviluppi sotto la guida di Imanol Alguacil e Sergio Francisco, abbia trovato un posto fisso da titolare.

Resta da vedere, però, se potrà mantenere questa posizione con l’arrivo di Soler e il ritorno di Yangel.

Sfortunatamente, il giovane talentuoso ha vissuto momenti difficili quando parte da titolare. Si può attribuire a una combinazione di fattori questo andamento, ma è evidente che la Real fatica a vincere in queste circostanze.

Un chiaro esempio è la situazione di questa stagione: con Sergio, Marín è stato titolare in sei delle sette partite, ma la squadra ha vinto solo una volta, contro il Mallorca. Ha collezionato due pareggi e subito tre sconfitte prima di scivolare in panchina; il suo ritorno nel match contro il Barcellona ha nuovamente portato a una sconfitta. In totale, quindi, ha accumulato due pareggi e quattro perdite da titolare, mentre ha visto una sola vittoria da subentrato.

Questa tendenza risale anche alla scorsa stagione, quando Marín ha ottenuto molteplici titolarità nel finale del campionato. Negli ultimi quindici incontri, è stato titolare in tutto tranne che a Vallecas; di quei quattordici, solo in tre occasioni la Real ha festeggiato la vittoria – un match contro Las Palmas, uno con il Valladolid e l’ultimo contro il Girona – registrando inoltre tre pareggi e otto sconfitte. Attualmente, la sua media punti per partita è pari a 0,71, in linea con quella complessiva del team, mentre nella stagione precedente era leggermente sotto la media, a 1,42. Questo potrebbe sembrare ingiusto per un giocatore del vivaio che ha sempre dato il massimo in campo mentre altri potrebbero non averlo fatto.

Il suo impegno costante nel supportare il gruppo è stato altamente apprezzato, non solo da Imanol, che lo ha lodato anche pubblicamente, ma ha mantenuto la sua importanza con il nuovo allenatore, nonostante le diverse opzioni disponibili a centrocampo. La sua presenza significativa è stata notata durante un periodo difficile per la squadra, in vari aspetti, indipendentemente dall’impatto dei suoi contributi individuali nella modifica di tale situazione. Nella stagione precedente ha dato molto alla squadra, mentre in questa sembra affrontare maggiori difficoltà nel mettersi in luce. Tuttavia, anche se non gioca sempre dal primo minuto, continuerà a essere un giocatore chiave per il tecnico.

Marcelino: “Non siamo convinti che la Juve stia attraversando un processo di ricostruzione.”

Montilivi, prossimo a prendere una decisione