L’Anoeta ha vissuto un pomeriggio di contrasti. I tifosi della Real Sociedad hanno iniziato la partita sostenendo vigorosamente la propria squadra, ma alla fine hanno espresso il loro malcontento con un fischio collettivo dopo aver perso contro il Rayo Vallecano (0-1).
L’atmosfera, inizialmente vivace e carica di ottimismo, è lentamente diventata frustrante, evidenziando il momento critico che sta attraversando la squadra txuri urdin. L’inizio è stato segnato da una curva coinvolta: i sostenitori hanno accolto i giocatori con applausi e cori sin dal riscaldamento, anche se durante la stagione si è percepita una certa diffidenza riguardo al nuovo ciclo del club.
Tuttavia, si avvertiva un tentativo collettivo di incitare la squadra, consapevoli dell’importanza dei punti e del valore della partita. Per gran parte del primo tempo, lo stadio ha mantenuto un atteggiamento paziente, sperando che il predominio nella gestione del gioco si traducesse in opportunità. Con il passare del tempo, quella carica iniziale ha cominciato a svanire. L’assenza di incisività nel gioco e la scarsa creazione di occasioni hanno cominciato a sollevare mormorii tra i tifosi. Alcuni errori individuali hanno fatto emergere i primi segni di disagio. L’intervallo si è chiuso con un punteggio di 0-0 e un’atmosfera più fredda rispetto all’inizio. La ripresa ha riservato un’altra realtà. La Real non è stata in grado di trovare soluzioni offensive e i tifosi hanno iniziato a mostrare impazienza. La sostituzione di Sucic a metà del secondo tempo ha provocato i primi fischi evidenti, segnando un cambiamento nel clima generale. Da quel momento, ogni azione sbagliata ha aumentato la tensione. La squadra ha cercato di recuperare, ma senza ritmo e senza convinzione, e il pubblico ha avvertito una sensazione di stanchezza e rassegnazione. Il punto di rottura è arrivato all’84° minuto: in un contropiede isolato, il Rayo Vallecano ha segnato il gol decisivo per il match.
La reazione del pubblico fu immediata: un coro di fischi traversò lo stadio di Anoeta, concepito per durare fino alla conclusione della partita. Dai settori più lontani arrivarono canti di contestazione – “squadra, mettici grinta” – e il malcontento si propagò in tutto lo stadio. Al termine dell’incontro, i giocatori della Real furono accolti da un’ovazione di fischi. Alcuni tentarono di esprimere gratitudine per il sostegno ricevuto, ma la loro offerta rimase inascoltata. Nelle tribune, i volti tradivano delusione e un senso di “lo avevo previsto”. Si percepiva una preoccupante mancanza di motivazione. La folla, che all’inizio aveva spinto con fervore, concluse manifestando il proprio disagio in modo collettivo. Anoeta espresse il suo pensiero senza ambiguità.