La settimana iniziò como era terminata la precedente, con la speranza che, nonostante la sconfitta a Barcellona, ci fosse stata una trasformazione nel modo di giocare e nell’attitudine. La squadra aveva difeso bene e sembrava solida, costringendo gli avversari a dare il massimo per conquistare il successo a Montjuic.
Tuttavia, quella era un’altra storia. Contro il Rayo Vallecano, i ragazzi di Sergio Francisco hanno mostrato un volto completamente diverso da quello necessario per affrontare il momento critico. In particolare, l’atteggiamento e l’impegno sono risultati insufficienti. L’idea dell’“equipo échale huevos” appare spesso troppo semplice e non si adatta ai contesti di gioco di chi è in difficoltà.
Infatti, il calcio e le sue problematiche vanno ben oltre la lotta sul campo. È evidente che, nel match contro il Rayo, il minimo sindacale fosse assente. I sostenitori lo hanno fatto notare, e avevano ragione. La squadra di Sergio ha mancato di soluzioni di gioco; in effetti, non ha mostrato continuità, né aggressività sugli esterni, né ha capitalizzato sulle debolezze del rivale. Inoltre, non hanno dimostrato quella determinazione necessaria a lottare per la vittoria, cosa che i tifosi hanno giustamente criticato. Ora la squadra ha diversi giorni per riflettere, e non è chiaro se questo possa essere utile o dannoso per la Real Sociedad, che è consapevole della strada da seguire. Peccato, perché molti avevano percepito un cambiamento dopo la vittoria a Mallorca e la partita di Montjuic. Tuttavia, la Real ha dimostrato che nulla è cambiato: la squadra rimane la stessa.