Chi è Mateu Alemany, il talentuoso esperto di gestione, recentemente ingaggiato dall’Atlético?

L’Atlético de Madrid ha comunicato la nomina di Mateu Alemany come nuovo direttore del Calcio Professionistico Maschile. In questo ruolo, Alemany assumerà la responsabilità principale delle operazioni sportive della prima squadra e dell’Atlético Madrileño, come riportato dal club tramite un messaggio ufficiale.

Il dirigente, proveniente dalle Isole Baleari, entrerà a far parte del team di Carlos Bucero, il direttore generale del settore calcistico, e si occuperà di tutti gli aspetti del primo team maschile e delle attività professionali dell’Accademia, il vivaio dell’Atlético.

Sebbene Alemany sia già un nome noto nella gestione del calcio spagnolo, non tutti i tifosi sono sempre a conoscenza delle figure dirigenziali. Chi è dunque il nuovo direttore del Calcio Professionistico Maschile dell’Atlético? In sostanza, il club ha ingaggiato un vero professionista del settore. Alemany è un obiettivo di lunga data di Miguel Ángel Gil Marín, amministratore delegato dell’Atlético, che ha tentato di portarlo nel club in passato senza successo. Con oltre 35 anni di esperienza nel calcio professionistico, Alemany ha ricoperto numerose cariche attraverso vari club di alto livello, inclusi ruoli come CEO e presidente del RCD Mallorca, direttore generale del Valencia CF e direttore del settore sportivo del FC Barcelona, incarico simile a quello che assumerà ora.

È un dirigente che ha guadagnato una notevole reputazione grazie alla sua abilità nella gestione di squadre, anche in situazioni di pressione e in contesti economici complessi, riuscendo a costruire rose altamente competitive con risorse spesso limitate. I suoi successi si traducono in diversi trofei vinti durante la sua carriera. Mateu Alemany porta con sé un’esperienza che abbraccia quasi tutte le possibili circostanze del mondo calcistico.

Sotto la sua guida, l’RCD Mallorca ha vissuto il periodo più trionfante della sua storia, conseguendo l’unico trofeo mai vinto, la Coppa del Re nel 2023, oltre a garantirsi un posto nella UEFA Champions League. Durante quel tempo, la squadra ha schierato alcuni dei protagonisti più illustri, tra cui Samuel Eto’o, Diego Tristán, Luque e Scaloni. Dopo un primo mandato, che si concluse nel 2010 con la vendita delle sue quote a Lorenzo Serra Ferrer, è tornato a ricoprire il ruolo di presidente nel 2009.

La sua avventura successiva con il Valencia CF, tra il 2017 e il 2019, ha rappresentato una vera sfida, considerando le particolari difficoltà che il club affrontava sotto la proprietà di Peter Lim, già segnata da cessioni continue dei migliori atleti e instabilità. Durante questo periodo, ha ingaggiato Marcelino García Toral come allenatore e ha portato la squadra in Champions League per due stagioni di fila, oltre a conquistare la Coppa del Re nel 2019, battendo proprio il FC Barcelona, squadra con cui avrebbe poi collaborato nel 2021 grazie a Joan Laporta.

A Barcellona, ha dovuto gestire una situazione economica complessa, caratterizzata da severe restrizioni finanziarie, focalizzandosi sulla diminuzione del monte stipendi e sull’acquisizione di giocatori a costo zero, riducendo i costi da 655 milioni a 450 per garantire che la squadra si adeguasse alle normative della Liga, in particolare alla regola 1/1. Durante i vari passaggi della sua carriera, il manager maiorchino ha dimostrato una grande capacità strategica e un’ottima competenza nella scelta degli allenatori, a differenza della situazione attuale dell’Atlético, già guidato da Diego Pablo Simeone, che è saldo al timone da quasi vent’anni.

LA LEADERSHIP DISCRETA, DECISA E AMBIZIOSA

Qual è l’aspettativa per i tifosi dell’Atlético? Si prevede una gestione caratterizzata da professionalità e discrezione. Parliamo di un dirigente che, pur rimanendo lontano dai riflettori, ha una profonda conoscenza del settore. È noto per saper trarre vantaggio da mercati complessi e per allestire squadre competitive con risorse limitate. Per lui, il compito all’Atlético rappresenta una vera sfida, poiché questa squadra, nei recenti periodi di mercato, ha avuto a disposizione un budget ragionevole, ma inferiore rispetto a quelli di club con un forte potere economico come il FC Barcelona e il Real Madrid, e persino rispetto alla maggior parte delle formazioni di Premier League. Nonostante ciò, ci si aspetta che l’Atlético sia in grado di competere con tutti. In questo panorama, il dirigente maiorchino ha già dimostrato abilità nel trovare occasioni di mercato per il club catalano. Giocatori come Ilkay Gündogan, Iñigo Martínez, Andreas Christensen e Franck Kessié sono arrivati sotto la sua guida, con risultati significativi. Il dirigente delle Baleari si descrive come una persona “ambiziosa e autoesigente, che non pone limiti ai propri obiettivi”. È consapevole delle capacità sia della sua squadra che dei suoi avversari, ma, nonostante questa consapevolezza, “cercherà sempre di vincere”. “Sono qui anche perché vedo un progetto di club, un’iniziativa sportiva con un grande leader come Simeone e con una miriade di opportunità per competere a tutti i livelli”, ha sottolineato Mateu Alemany riguardo a questo nuovo capitolo.

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