Lo scorso martedì, MD ha riportato che il Consiglio Superiore dello Sport (CSD) ha inviato una comunicazione alla RFEF richiedendo chiarimenti riguardo l’incontro di Miami. Questo è avvenuto nello stesso giorno in cui la UEFA ha dato il via libera alla disputa della partita.
È importante sottolineare che il CSD, come già spiegato in questo giornale, non possiede competenze sui match di LaLiga che si svolgono al di fuori della Spagna. Inoltre, esiste un precedente in cui il CSD si è dichiarato incompetente in questo ambito.
Nel 2022, l’allora Segretario di Stato per lo Sport, José Manuel Franco, emise tale decisione. La notizia è stata riportata da IUSPORT e confermata da MD. In quell’occasione, il CSD respinse un ricorso di LaLiga contro una circolare della RFEF datata 16 novembre 2022, riguardante le partite internazionali FIFA, che comprendeva anche l’incontro Villarreal-Barcelona, recentemente autorizzato. La vicenda ha origine il 14 dicembre 2022, quando Javier Tebas, presidente di LaLiga, ha presentato un ricorso amministrativo al CSD, sostenendo che le norme pubblicate dalla RFEF non avevano validità legale poiché violate le competenze stabilite dalla Legge sullo Sport del 1990. LaLiga ha allora sostenuto che l’emissione di quella circolare da parte della RFEF richiedesse l’approvazione preventiva del CSD e un parere favorevole da parte dell’associazione. In quel contesto, Tebas ha affermato che la diffusione di tali norme avrebbe comportato la loro nullità, mentre l’ex presidente della RFEF, Luis Rubiales, ha ribattuto che il CSD non aveva competenze in merito poiché si trattava di una norma privata, derivante dalle responsabilità della RFEF come membro di FIFA.
Il corpo federativo ha sostenuto che le norme in questione venivano emanate in ottemperanza al Regolamento dei Partiti Internazionali della FIFA, producendo esclusivamente effetti sportivi e federativi, escludendo impatti di natura amministrativa. L’aspetto cruciale era contenuto nell’articolo 13, quarto comma della circolare, in cui, nel contesto del conflitto tra RFEF e LaLiga, si affermava in maniera categorica il divieto di disputare partite di Liga al di fuori della Spagna: “La RFEF non approverà in nessun caso la realizzazione di incontri ufficiali di competizioni di andata e ritorno di tipo liga in territori diversi da quello spagnolo, salvo per Andorra riguardo alle squadre di quel territorio”. Il Consiglio Superiore dello Sport, dopo aver esaminato le argomentazioni di entrambe le parti, ha fatto notare che le federazioni sportive in Spagna operano come enti privati con natura associativa, sebbene svolgano funzioni amministrative sotto la supervisione del CSD. Allo stesso tempo, queste federazioni intraprendono anche attività di carattere privato, regolate da norme di diritto privato e soggette a ulteriori ordinamenti. In sostanza, il CSD ha stabilito che la circolare contestata da LaLiga non influenzava la competizione, ma rispondeva agli obblighi derivanti dall’appartenenza della RFEF alla FIFA. Tale azione era di natura privata e non poteva essere considerata come funzione pubblica sotto la supervisione del Consiglio Superiore dello Sport. Questa posizione è stata difesa anche in giudizio, riguardo alla richiesta di LaLiga di giocare la prima partita a Miami nella stagione 2018-2019; dove si è concluso che il rifiuto della RFEF a tale partita si collocava nell’ambito privato e non in quello pubblico delegato. In altre parole, il CSD ha riconosciuto di non avere le competenze necessarie.
Attualmente, non le possiede, poiché la richiesta di questo incontro proviene dalla RFEF verso la UEFA. Entrambi sono entità private subordinate alla FIFA e operano secondo le norme internazionali relative a eventi che sono di pubblico interesse, e non di supervisione pubblica.