Soffrendo e desiderandola, la gioia è molto più intensa. È sufficiente osservare l’urlo unanime di tifosi e giocatori al fischio finale. La Real Sociedad ha trionfato contro il Sevilla ad Anoeta con un punteggio di 2-1, ottenendo finalmente una vittoria intensa, curativa e necessaria, che merita ogni tipo di descrizione positiva.
Un doppio gol decisivo di Mikel Oyarzabal, sempre presente nei momenti cruciali, ha permesso alla squadra di prevalere su un Sevilla combattivo, che ha chiuso la prima frazione in modo caotico e non è riuscito a contrastare una Real più attenta e organizzata nella ripresa.
La Real ha vinto colpo su colpo, gestendo saggiamente il vantaggio, anche se ha finito per soffrire nella propria area, come del resto era prevedibile data la situazione e le incertezze della squadra di San Sebastián. Sergio Francisco mantiene la propria posizione in vista del derby, mentre i txuri urdin conquistano la loro seconda vittoria stagionale, entrambe in casa, uscendo dalla zona retrocessione. Concluderanno la giornata al quattordicesimo posto con nove punti, in attesa dei risultati degli altri incontri. E ora, si apre il capitolo della Coppa, con un sapore diverso.
Ritorno a un modulo consueto
Non ci fu la consueta novità da parte di Sergio per la sua finale contro il Sevilla, ma si registrò comunque il decimo schieramento in dieci partite. L’irundarra riprese un modulo più tradizionale, con quattro difensori e ali pure, apportando soltanto due cambi: Guedes e Jon Martín subentrarono a Aihen e Caleta-Car. La presenza del difensore lasartearra, che giocò la sua seconda partita stagionale dopo l’infortunio alla caviglia, fu l’elemento inedito. Guedes ocupò la corsia destra, tornando al modulo abituale data l’assenza di Kubo. Brais rimase in campo nonostante le recenti difficoltà, mentre Oyarzabal occupava il ruolo di attaccante centrale, con il centrocampo formato da Yangel e Gorrotxategi. Per quanto riguarda il Sevilla, mantennero la difesa a quattro, con Cardoso e Gudelj che presero il posto degli infortunati Azpilicueta e Mendy, mentre Alexis sostituì Juanlu sulla destra.
Inizio teso
Il peso dell’incontro si faceva sentire sulle gambe dei giocatori realisti, che mostravo tensione, complicata da un campo bagnato e scivoloso. Questa situazione influenzava controlli, passaggi, e portava a equivoci e scelte sbagliate. La squadra di Sergio concesse troppi calci d’angolo e falli a causa di una prestazione non ottimale. Già al primo minuto, un’azione sulla sinistra creò un momento di silenzio quando Carmona arrivò al limite dell’area per concludere, ma il tiro finì in corner. Nei primi 12 minuti, si contarono quattro calci d’angolo. Nel secondo, Vargas colpì di testa fuori. Ci fu anche una transizione in inferiorità poiché Sergio attese un pallone che gli venne sottratto.
Marcature: (1-0) Oyarzabal (19′), (1-1) Gudelj (30′), (2-1) Oyarzabal (36′)
Sembra che fosse la giornata giusta. In queste occasioni emergono le figure chiave. Al 16’, Oyarzabal ha lottato per un pallone difficilissimo, quasi vicino al corner, riuscendo a mantenere la palla. Invece di passare all’indietro, ha optato per un passaggio interno, complicato ma efficace, per Guedes, il quale ha messo in mezzo e causato un rigore. Yangel è entrato con decisione, disturbando Cardoso che, alzando la mano, ha colpito la sfera. Rigore ineccepibile secondo l’arbitro. E così si è presentato il ‘10’, consapevole della responsabilità del momento, per calciare senza esitazioni contro Vlachodimos con un tiro potente e angolato da 11 metri.
Momenti frenetici
Tuttavia, era anche una giornata di tensione, poiché l’avversario era ostico e la Real non mostrava grande lucidità. Così, in seguito a un’altra giocata imprecisa, il piano di Almeyda ha preso il sopravvento, e Gudelj, trovandosi in una posizione favorevole e ricevendo un passaggio tutt’altro che preciso, ha pareggiato al 30’ con un sinistro ben calibrato che Jon Martin ha deviato sfortunatamente. Come se non bastasse, il duro colpo per la Real, già in vantaggio con tutte le aspettative che ciò comportava, si è aggravato quando Yangel Herrera è crollato a terra dopo due minuti chiedendo il cambio per un problema al polpaccio. Una brutta situazione, considerando che era solo la sua seconda partita dopo esser arrivato infortunato a fine agosto. Sergio si è trovato in difficoltà, costretto a schierare un Soler che non aveva avuto tempo di riscaldarsi.
Regnava la confusione, priva di ordine e precisione, e questa situazione favoreció alla Real per una volta. Al 36’, durante un calcio laterale del Siviglia vicino alla propria area, interrotto da una conversazione tra l’arbitro e Carmona, Brais recuperò il pallone e, grazie a un rimpallo fortunato, lo servì a Oyarzabal in area. Quest’ultimo, quasi girandosi, colpì al volo con il sinistro e mandò la palla dritta verso Vlachodimos con un tiro incrociato, riportando in vantaggio la Real e facendo esplodere di gioia Anoeta. Un gol cruciale che ribaltava l’amarezza del momento precedente. Non si fermò il botta e risposta, che avrebbe potuto concludersi in vari modi prima dell’intervallo, ma si mantenne sul 2-1, nonostante la buona opportunità per i realisti in pieno recupero. Dopo aver rubato palla nella metà campo avversaria, Barrene si presentò di fronte al difensore in area, ma non riuscì a raggiungere un pallone che Soler, con uno scatto astuto, riuscì a controllare e tentò di calciare con il sinistro, sebbene non avesse molto spazio a causa dell’uscita del portiere.
Nella seconda parte, la partita si è trasformata in un momento di grande tensione, senza segni di follia. La Real Sociedad è partita con maggiore vigore, grazie a un Oyarzabal in forma smagliante che ha incentivato il gioco della squadra. Soler ha avuto un’opportunità da posizione favorevole, ma il suo tiro è andato alto, dopo un’ottima intesa con Brais e Guedes. Il ritmo del match è diventato più lento. Almeyda ha subito effettuato cambi con Ejuke, Adams, Juanlu e Peque, seguito da Alfon, mentre Sergio ha risposto con un cambio triplo, schierando Aihen sulla sinistra per creare superiorità e cercando più possesso con Turrientes, insieme a Zakharyan per rinforzare il centrocampo. È stato cruciale gestire il vantaggio, e il team di Sergio ha mostrato una sorprendente capacità in questo. Il Sevilla ha cominciato a premere, ma la Real si è difesa con ordine per evitare situazioni critiche. In aggiunta, Sergio Gómez, ora schierato come esterno, ha fatto una pressione efficace su Vlachodimos, sfiorando il gol. Marín è entrato nel finale per consolidare il risultato, e il punteggio è rimasto immutato. Anoeta ha festeggiato, finalmente sollevata.

