Il 2025 si chiude lasciando un sapore amaro a Montilivi. Un’annata iniziata con grandi aspettative per la Champions, ma che si conclude con una pesante delusione sportiva, caratterizzata da una mancanza di continuità, colpi ripetuti e una situazione di classifica che riporta il Girona nella zona retrocessione.
I numeri, lucidi e innegabili, raccontano meglio di qualsiasi parola il perché di un’annata davvero da dimenticare.
Tra gennaio e maggio, la squadra ‘gironina’ ha faticato a racimolare solo 16 punti in 20 partite. Un crollo costante che ha portato il team sull’orlo del baratro, con un po’ di sollievo solo grazie al margine accumulato nella prima parte della stagione.
Se non fosse stato per quel vantaggio, la conclusione sarebbe stata disastrosa. La salvezza è arrivata per un solo punto, in un’annata segnata dalla paradossale situazione di competere in Europa mentre ci si svuotava in LaLiga.
Invece di migliorare, la tendenza negativa è proseguita anche nel campionato attuale.
Dopo 17 partite, il Girona ha totalizzato solo 15 punti, trovandosi al diciottesimo posto della classifica. Si tratta dei peggiori risultati del club a questo punto della stagione in Prima Divisione e un segno di una mancanza di stabilità ormai cronica. Se si guarda all’anno solare, il bilancio diventa ancora più allarmante: solo 31 punti ottenuti su 111 disponibili. Un dato che evidenzia un team incapace di mantenere un rendimento costante, nonostante ci siano sporadici segnali di speranza.
La conclusione dell’anno contro l’Atlético de Madrid ha offerto un’immagine che si è già vista troppe volte. Ancora una volta una sconfitta pesante in casa e la sensazione che il match fosse compromesso molto prima che il punteggio lo confermasse. Una situazione simile era già accaduta mesi fa, sempre contro gli stessi avversari, e ora si è ripetuta. Sebbene il contesto fosse diverso e il momento sembrasse più favorevole dopo il pareggio con il Betis, una vittoria sul Real Madrid e il successo ad Anoeta, il risultato è stato identico: un Girona poco incisivo in attacco e vulnerabile nei momenti decisivi.
Questo schema si è manifestato con una frequenza preoccupante. Uscite premature dalla Coppa, pesanti sconfitte contro squadre come Atlético, Villarreal e Levante, oltre a passi falsi in casa contro avversari che apparentemente hanno squadre più deboli, hanno eroso la fiducia nell’ambiente. L’équipe ha mostrato sprazzi di miglioramento durante alcune fasi, ma ogni errore in retroguardia è costato caro, così come la scarsa incisività nelle aree.
Il bilancio complessivo dell’anno solare è di 8 vittorie, 10 pareggi e 22 sconfitte, considerando tutte le competizioni. Troppi insuccessi per un progetto che ambisce a stabilirsi ai vertici e che ora sembra richiedere, quasi in modo urgente – o ai Re Magi – un cambiamento radicale. Non si tratta solo di rinforzi o risultati immediati, ma di ritrovare un’identità competitiva che si è gradualmente persa tra le pressioni della competizione europea, gli infortuni e gli errori ricorrenti.
Il Girona non è destinato a soccombere, ma deve essere messo in guardia. Il 2025 si chiude come un periodo da chiudere al più presto, con la speranza che il nuovo anno porti qualcosa di più di un semplice cambio di calendario: un reale punto di svolta in grado di restituire stabilità, fiducia e motivi per credere nello stadio di Montilivi.

