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Il rinvio del ritorno di Kyrgios
Nick Kyrgios, il noto tennista australiano, ha preso la decisione di rinviare ulteriormente il suo atteso ritorno nel circuito ATP. Dopo aver effettuato alcuni allenamenti sulla terra rossa, Kyrgios ha valutato la sua condizione fisica e ha concluso di non essere ancora pronto per affrontare le sfide di uno Slam su una superficie che storicamente non gli è favorevole.
Questa scelta, sebbene possa deludere i suoi fan, dimostra una certa saggezza e una strategia ben ponderata.
La scelta della superficie
La decisione di Kyrgios di non partecipare al Roland Garros e di puntare invece sull’ATP 250 di Stoccarda, in programma dal 9 al , è significativa.
L’erba, infatti, è la superficie dove il tennista ha sempre espresso il suo miglior tennis, grazie al suo potente servizio e ai colpi piatti. Inoltre, l’erba comporta meno stress fisico rispetto alla terra rossa, riducendo i rischi di infortuni per un atleta che ha già affrontato diversi problemi fisici negli ultimi anni. Questo approccio strategico potrebbe rivelarsi cruciale per il suo futuro nel tennis.
Utilizzo del Ranking Protetto
Per partecipare al torneo di Stoccarda, Kyrgios utilizzerà il Ranking Protetto, uno strumento che consente ai giocatori che tornano da infortuni prolungati di accedere ai tornei senza dover affrontare le qualificazioni. Questa opzione gli permetterà di entrare direttamente nel tabellone principale, facilitando così il suo rientro nel circuito. La scelta di Kyrgios di non affrettare il suo ritorno è un chiaro segnale della sua volontà di tornare in forma e competere ai massimi livelli, evitando di esporsi a rischi inutili.
Le reazioni del pubblico e dei fan
Le reazioni alla notizia del rinvio del ritorno di Kyrgios sono state varie. Mentre alcuni fan esprimono delusione per la sua assenza al Roland Garros, altri comprendono la necessità di un rientro graduale e ben pianificato. La figura di Kyrgios, spesso controversa, continua a suscitare opinioni contrastanti tra i tifosi e gli esperti del settore. Tuttavia, la maggior parte concorda sul fatto che la salute e il benessere dell’atleta debbano essere la priorità assoluta.
