Non si placano le polemiche attorno alla nomina di Gennaro Gattuso come nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. La decisione di sostituire Luciano Spalletti, esonerato dopo un periodo difficile, ha sollevato interrogativi e critiche. A mettere il dito nella piaga è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha espresso le sue riserve durante un intervento alla trasmissione “La politica nel pallone” su Radio Rai Gr Parlamento.
“È giusto fare gli auguri a Gattuso e alla Nazionale. Quando si ama la Nazionale, le critiche a posteriori servono a poco. Tuttavia, ho contattato Gravina prima della scelta e ho espresso i miei dubbi”, ha dichiarato La Russa, rivelando di aver avuto un confronto diretto con Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Secondo La Russa, Gattuso non rispecchia l’immagine autentica del calcio italiano, contrariamente a quanto affermato da Gravina. “Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio, non è esatto. Buffon, per esempio, è un vero simbolo. E perché non fare di Buffon il selezionatore? Magari sarebbe stata una scelta più azzeccata”, ha aggiunto, lanciando una frecciata al nuovo ct.
Il presidente del Senato non si è fermato qui. Ha elencato altri nomi che, a suo avviso, rappresentano meglio l’identità calcistica azzurra: “I simboli del nostro calcio sono altri, come Totti e Del Piero. Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi… Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio. Il nostro calcio non è un calcio da Ringhio, ma è quello di Rivera, Baggio, Del Piero e Zenga. Ecco, perché non Zenga?”
Le critiche di La Russa sollevano interrogativi non solo sulla figura di Gattuso, ma anche sulla gestione della successione in panchina. “Avrebbero dovuto pensarci prima. Se Ranieri o Mancini fossero stati previsti come piano B, avrebbero accettato. E Mourinho? Perché no? È ora di riflettere su queste scelte”, ha concluso il presidente del Senato, lasciando aperta la questione su chi realmente debba guidare la Nazionale nei prossimi anni.