Uno dei temi cruciali che l’Atlético di Madrid dovrà affrontare per il futuro prossimo riguarda Ángel Correa. Le indizie suggeriscono che il giocatore argentino potrebbe lasciare il club. Come lui stesso ha dichiarato in un’intervista, la decisione finale è nelle sue mani.
“Ho già discusso con il Cholo e con la società riguardo a ciò che desidero. Loro rispettano le mie scelte. Ho sempre dato il massimo per aiutare la squadra, mettendo le necessità del gruppo prima delle mie. Sanno cosa voglio e mi hanno concesso la libertà di decidere il mio percorso.
Per ora, voglio concentrarmi sulle ultime sei partite, viverle intensamente, contribuire al team e sperare di vincere il Mondiale. Poi, si vedrà”, ha spiegato l’attaccante.
“Considero l’Atlético come la mia famiglia. Sono arrivato nel 2014, proveniente da San Lorenzo, proprio in un momento in cui ho dovuto sottoporti a un intervento. Da quel momento sono qui”, ha condiviso, esprimendo il suo affetto verso il club. “I calciatori di solito non restano a lungo negli stessi posti, ma io mi sono sempre sentito apprezzato qui e lo considero il mio rifugio. Questo è il motivo per cui sono rimasto così a lungo, e ho sempre avuto lo stesso allenatore, il Cholo”.
Correa ha voluto chiarire la situazione riguardante un presunto accordo con Tigres, una notizia che è circolata in Messico, dove il club è interessato a lui. Fino ad ora, la situazione è tranquilla. “A volte si diffondono voci su un’intesa che avrei raggiunto, ma è falso. Non ho nessun accordo con nessuno. Sono totalmente concentrato sulla squadra e sul mio sviluppo come calciatore”, ha concluso.
Inoltre, ha rivelato che se dipendesse dall’Atlético, continuerebbe a far parte della squadra. “Ho un contratto fino al 2026 con l’Atlético. Ho avuto un incontro con Miguel Ángel Gil, che mi ha detto che desiderano rinnovare il mio contratto. Il Cholo mi ha manifestato che è soddisfatto del mio impegno e che mi supporta nella scelta di ciò che ritengo meglio per il mio avvenire”, ha dichiarato.
“Ho discusso molto con mia moglie e le mie figlie. Cerco di godermi le ultime partite, così da arrivare carico per il Mondiale per Club. Una volta concluso, deciderò cosa fare del mio futuro”, ha sottolineato, evidenziando che prenderà una decisione al termine della stagione.
LA DIFFICOLTÀ NEL GESTIRE LA SUA SOSTITUZIONE
Ángel Correa ha anche accennato alle sue difficoltà mentali nel non vedere il risultato del suo impegno, in termini di presenze da titolare, dopo tanti anni nell’Atlético. “Quest’anno ho avuto poche opportunità da titolare, ma ho cercato di entrare nella seconda metà delle partite per contribuire con gol o assist. Lo apprezzo e ne ho parlato con il Cholo. Io mi impegno per supportare la squadra. Se rimango, è per lottare, convinto di poter essere utile. Alla fine, però, spetta a lui decidere se gioco dall’inizio o meno. È naturale che chi non scende in campo si senta frustrato, ma cerco di trasformare questo in una motivazione positiva, per dare il massimo quando mi viene concessa la possibilità”, ha spiegato.
“È una situazione complessa e ne parlo con Simeone e la mia famiglia. Arrivi agli allenamenti, la settimana passa e sei consapevole che non sarai titolare, quindi devi essere mentalmente molto forte. Spesso mi sento giù. Quando succede, cerco di allenarmi di più, sapendo che se ho 25 minuti devo dare tutto. È fondamentale avere fiducia, essere certi che prima o poi ci sarà un’opportunità, e bisogna essere pronti a fare la differenza”, ha concluso.
Correa è certo di un aspetto: la tifoseria dell’Atletico, così come il club e lo staff tecnico, riconoscono il suo impegno e il suo contributo nel corso degli anni, e il suo amor per i colori rossoneri è indiscutibile.
“Ho sempre affermato che qui il mio lavoro è stato apprezzato non solo per i gol decisivi, ma anche per il sudore e l’impegno che metto in ogni partita, sia che giochi dieci o sessanta minuti. Non tengo niente per me, e questo è stato sempre riconosciuto dai tifosi”, ha dichiarato Correa.