Una leggenda della Real non poteva congedarsi in modo diverso dal suo club e dai suoi tifosi

Non è semplice dare un finale soddisfacente a una grande narrazione. Questo lo sanno bene gli sceneggiatori di serie che, nonostante il loro successo, hanno affrontato pesanti critiche per gli epiloghi poco graditi. Anche Imanol Alguacil è consapevole di questo, avendo deciso di chiudere la sua storica avventura poiché non era contento del finale che si stava delineando.

Desiderava continuare a vincere, ma ora se ne va perché non riesce più a farlo. Nella sua ultima partita in casa, ha potuto comunque godere di un momento speciale e assaporare una vittoria. Domenica, allo stadio di Anoeta, Imanol ha vissuto una giornata unica e memorabile, concludendola con un’ovazione da parte dei tifosi, che gli hanno dimostrato il loro affetto.

Ha assistito a una prestazione notevole della squadra, culminata con un gol all’ultimo minuto, e ha festeggiato la vittoria che ha interrotto una serie negativa. Durante la sua conclusione, ha detto addio, prima sul campo e poi ai giornalisti, abbracciandoli e ringraziandoli personalmente dopo aver dato una conferenza eccezionale, un vero riflesso del suo periodo a Donostia. Imanol non voleva celebrazioni in suo onore, ma ha ricevuto un omaggio che porterà con sé per sempre, con ricordi indelebili. Prima e dopo la partita, è stato celebrato con un mosaico straordinario che riportava il suo nome e l’immagine della Coppa, insieme a un tifo che celebrava il suo trionfo. Le 28.000 persone accorse ad Anoeta, “denok batera”, come disse nella famosa conferenza stampa a La Cartuja, non hanno smesso di applaudirlo durante i momenti precedenti alla partita.

Aperribay ha conferito la medaglia d’oro adornata di brillanti e ha dato il via a una partita che si è subito messa bene. Oyarzabal e Marín hanno festeggiato i loro gol con abbracci calorosi. Le tribune erano animate, rivelando l’importanza della giornata. Con il momento di gioia finale, grazie al gol di Mariezkurrena, sono ripresi i cori dedicati a Imanol, il quale alzava il pugno in segno di vittoria dalla panchina. Il ‘speaker’ ha invitato il pubblico a rimanere, promettendo altre sorprese. Oyarzabal è riuscito a sollevare il suo allenatore mentre il pubblico intonava “oé” ad Anoeta. Imanol ha compiuto un giro trionfale intorno al campo, salutando quasi uno ad uno i tifosi seduti in prima fila nelle gradinate inferiori, mentre la sua squadra lo seguiva applaudendo. Gli applausi si sono protratti a lungo. La celebrazione si è conclusa in Bultzada, dove tutti si sono raccolti. Imanol ha salito le scale della tribuna, ricevendo una txapela in regalo e assistendo a un intimo “Imanol, Imanol” da parte dei tifosi, che si sono uniti per cantare insieme alla squadra e allo staff le ultime canzoni prima di un commosso saluto finale in conferenza stampa, dove appariva felice e sollevato. Labaka è stato onorato La comunità di Anoeta, e in particolare Bultzada, ha voluto tributare omaggio anche al vice di Imanol, un ex calciatore, giovanile e guipuzcoano, che per anni ha prestato servizio come assistente a Zubieta. Anche a lui è stata offerta una txapela e, insieme a Imanol, hanno cantato e ascoltato al fondo della tribuna. Un finale toccante per questa coppia.

L’Athletic ha ricevuto informazioni sugli orari dell’ultima giornata

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