Il coro esprime: “Ripongo una fiducia totale in questo Espanyol guidato da Manolo.”

Sabato, l’Espanyol affronterà una sfida cruciale per la sua salvezza contro la UD Las Palmas, in un match che rappresenta una vera e propria ‘finale’. La squadra ha il destino nelle proprie mani: se riesce a conquistare la vittoria, rimarrà in Primera.

È fondamentale ottenere il successo per evitare di essere superati dal Leganés, in una situazione drammatica che, purtroppo, è familiare ai tifosi dell’Espanyol. Ninete anni fa, un gol di Coro nei minuti finali contro la Real Sociedad salvò la squadra dal declassamento durante l’ultima giornata.

Ferran Corominas, noto come Coro, uno dei maggiori simboli del club, ricorda quel momento speciale e crede fermamente che il team di Manolo riuscirà a mantenere la categoria.

Sabato, l’Espanyol vivrà un incontro dal sapore nostalgico, simile a quello vissuto da Coro 19 anni fa, quando un suo gol all’ultimo secondo garantì la permanenza in Primera. Com’è il suo ricordo di quella partita?
Non lo ricordo come un momento di pura gioia, poiché abbiamo affrontato grandi sofferenze e una gamma di emozioni intense. Avevamo paura di scendere in Segunda e quando finalmente sono riuscito a segnare, ci siamo lasciati andare alla festa. Tuttavia, una volta entrati negli spogliatoi, eravamo esausti e non abbiamo festeggiato, tanto era il carico di tensione vissuto. Spero che sabato non si arrivi a una situazione simile, perché sarebbe un grande stress per tutti.

Chi potrebbero essere i protagonisti che potrebbero replicare l’impresa di Coro, se ci sarà bisogno di soffrire fino all’ultimo?
Chiunque possa essere, non ha importanza. Ciò che conta è la squadra; deve vincere senza arrivare all’angoscia finale. Sarebbe ideale prendere il comando già nella prima metà, con uno o due gol. Non penso sia utile concentrarsi sugli altri risultati; spero davvero di non dover fare i conti con un finale drammatico. La cosa migliore sarebbe che siano tre i marcatori dell’Espanyol, non solo uno. Un risultato come 3-0 ci permetterebbe di stare tutti più tranquilli.

Quale tipo di match ci aspettiamo? Una vittoria semplice o una lotta dura? Ci sono alcune rivincite da regolare da parte della squadra canaria. Non penso che Diego Martínez stia cercando vendetta o cose simili. Le squadre, per il loro orgoglio, desiderano vincere, e ci sono anche giocatori del Las Palmas con contratto in scadenza che vorranno mettersi in mostra per altri club. Quando non hai nulla da perdere, potresti esprimere il tuo vero gioco, quello che a volte, sotto pressione, è difficile tirare fuori. Non credo sarà una gara facile, ma si deve percepire che l’Espanyol lotta per la salvezza e vuole rimanere in massima serie. Mi auguro che possano andare all’intervallo in vantaggio.

Un Espanyol colmo di giovani talenti, simile a quello di cui faceva parte lei con Tamudo, Jarque, Moisés, David García, Javi Chica… Quale giovane calciatore attuale le ricorda di più? Tutti sentono profondamente i colori, come accadeva a me. Non lo conosco affondo, ma colui che mi trasmette più gioia e passione è Pol Lozano. Penso che l’Espanyol debba continuare a investire nella formazione, puntando su giocatori che sentono i colori e possiedono talento. Questa è la vera essenza dell’Espanyol.

Come giudica la stagione della squadra di Manolo González? Un mese fa sembrava già salvata, ora si gioca tutto in un’unica partita… È stata un’annata piena di alti e bassi dal punto di vista dei risultati. Con Manolo, il gruppo è molto motivato e non si può dire nulla sulla loro determinazione. Tuttavia, i risultati non sempre sono stati all’altezza. Abbiamo sofferto nella prima parte della stagione, poi le cose sono migliorate e sembrava che la salvezza fosse assicurata, e si parlava persino di Europa; ora, dopo cinque sconfitte consecutive, ci troviamo di nuovo a dover lottare. Ho visto delle gare che mi sono piaciute molto, e l’impegno è indiscutibile.

Indipendentemente dalla categoria in cui si troverà l’Espanyol quest’estate, è il momento di investire e costruire una squadra con solidità e continuità? Giocatori chiave potrebbero partire…

Joan Garcia è stato senza dubbio il miglior calciatore dell’anno per l’Espanyol. La sua prestazione è stata fantastica, ma temo che sarà difficile trattenerlo visto che avrà molte offerte. È un portiere eccezionale e lo sta dimostrando costantemente. Sarebbe un peccato se decidesse di lasciare. La partenza di elementi fondamentali richiederà una valutazione seria e un adeguato rafforzamento della squadra. Inoltre, sarà importante promuovere giovani talenti dal settore giovanile che possano seguire le orme di Joan, Puado e altri.

Cosa direbbe ai giocatori e ai tifosi?
L’Espanyol ha vissuto, per fortuna o sfortuna, numerosi incontri simili, molte finali. In segno di sostegno, direi ai ragazzi di mantenere la fiducia, di essere coinvolti e scendere in campo con grande determinazione. Ai tifosi suggerirei di avere fiducia nella squadra, poiché i giocatori si impegnano al massimo, e questo è evidente. A questo gruppo credo fermamente. Manteniamo la calma e non concentriamoci troppo sul Leganés. Dipendiamo solo da noi stessi e sono certo che andrà tutto bene.

Un pronostico per sabato?
Mi auguro di vedere un 2-0 all’intervallo e un 3-1 al termine della partita.

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