L’Atlético de Madrid è alla ricerca da tempo di un calciatore in grado di gestire il centrocampo in modo efficace. Negli anni, la figura di Koke Resurrección ha mostrato una diminuzione del suo peso specifico e delle sue capacità fisiche, tanto da non risultare più indispensabile per Diego Pablo Simeone nella recente stagione.
Il tecnico ha quindi puntato su Pablo Barrios, che ha preso piede nella formazione titolare, spesso affiancato da Rodrigo De Paul. Tuttavia, si è notato che Barrios gioca meglio con un regista tradizionale alle spalle – come Koke – piuttosto che con un giocatore più dinamico come Rodrigo.
Per questo motivo, è stata fondamentale l’acquisizione di Johnny Cardoso, non solo per fornire un riferimento nel ruolo di mediano, ma anche per consentire a Barrios di sfruttare al meglio le sue qualità, come la sua capacità di tirare dalla distanza, come dimostrato in una partita contro i Seattle Sounders. Il trasferimento del calciatore statunitense è praticamente concluso, in attesa di essere ufficializzato e della finalizzazione delle procedure necessarie, come contratti, piani di pagamento e il previsto controllo medico, che avverrà dopo il suo impegno nella Gold Cup. Simeone è consapevole di aver ingaggiato un “pivote totale”, un centrocampista completo, molto efficace nel recupero palla e capace di impostare il gioco. Le sue statistiche parlano chiaro: con il Real Betis ha collezionato 65 presenze in varie competizioni, tra cui la Conference League, esperienza che arricchisce il suo bagaglio nelle competizioni internazionali contro avversari con stili e caratteristiche diverse.
Perché consideriamo questo centrocampista così versatile? La risposta è semplice: oltre ad essere stato titolare in quasi il 90% delle gare disputate con il Betis in LaLiga, presenta statistiche molto significative in vari aspetti del gioco, come la precisione nei passaggi, le intercettazioni e i duelli aerei vinti, per non parlare dei dribbling, in cui si distingue in modo sorprendente. Il giocatore americano ha una percentuale di successo nei passaggi che si attesta intorno all’86%, a testimonianza della sua affidabilità nella gestione del pallone, fondamentale per il suo ruolo. Inoltre, riesce a fare in media due intercettazioni a partita, dimostrando così un’eccellente capacità di lettura del gioco e di interruzione delle manovre avversarie. Tra i centrocampisti di LaLiga, il suo numero di intercettazioni è uno dei più alti. Secondo le statistiche di Opta, occupa il terzo posto per numero di palloni recuperati nelle cinque maggiori leghe europee, con 79 intercettazioni nella stagione 24/25, superato solo da Ryan Gravenberch del Liverpool (83) e Federico Valverde del Real Madrid (87). È indiscutibile che sia stato il giocatore del Betis con il maggior numero di intercettazioni (48), il tutto senza necessità di ricorrere a falli sugli avversari. Infatti, nella scorsa stagione di LaLiga, ha registrato una media di 1,4 falli a partita e ha ricevuto solo cinque cartellini gialli nell’intera competizione. UN GIOCATORE APTO NEL GIOCO AEREO Questo atleta, alto 1,86 metri, è anche abile nei contrasti aerei per aggiudicarsi i palloni nella sua area. La sua media è di 1,22 duelli aerei vinti a partita, un dato che lo colloca in una fascia percentuale elevata, intorno al 72 su 100, per il suo ruolo.
È un calciatore piuttosto abile e astuto nell’evitare la pressione degli avversari. Questo aspetto è evidente nel suo alto tasso di dribbling, che è superiore alla media dei suoi compagni di ruolo. Infatti, realizza oltre un dribbling a partita, collocandosi nel percentile 86.