Álex Baena è stato introdotto ufficialmente come nuovo calciatore dell’Atlético de Madrid. Il giocatore originario di Almería ha svelato il numero che indosserà nella prossima stagione 25/26, avviando così una nuova esperienza con il club madrileno. Indosserà il numero ’10’, una cifra con un grande bagaglio di significato, specialmente per un club prestigioso e storico come i colchoneros.
La maglia numero ’10’ è stata indossata da numerosi calciatori di fama internazionale, pertanto non è affatto un numero banale. Tra i nomi più illustri ci sono diverse leggende. Uno dei primi a venir in mente ai tifosi più nostalgici è Paco Campos, che negli anni ’40 si affermò come uno dei principali marcatori della storia del club, indossando questo numero.
In seguito, negli anni ’50, Henry Carlsson prese il suo posto, sebbene la sua carriera fosse più breve rispetto a quella di Campos, ma formò una delle linee d’attacco più celebri della storia del club insieme a Juncosa, Ben Barek, Silva e Escudero. Sempre in quel periodo d’oro, emerge un altro grande numero ’10’, Joaquín Peiró, un talentuoso trequartista noto come il ‘Galgo del Metropolitano’, considerato uno dei migliori a vestire la maglia rossa e bianca. Un altro spagnolo, Jabo Irureta, indossò frequentemente il numero ’10’ negli anni ’60 e ’70, rimanendo tra i centrocampisti più completi della storia del club, con 279 presenze e 69 reti. Godeva di grande rilevanza in una squadra vincitrice di due campionati, una coppa e una Coppa Intercontinentale. Anche José Eulogio Gárate brillò con il 10, sebbene sia comunemente ricordato per il suo numero ‘9’. Questo ‘Ingegnere dell’area’ è stato uno dei più eleganti e raffinati attaccanti che il club abbia mai avuto.
Nel corso degli anni, il club ha visto alcuni dei suoi migliori giocatori indossare il prestigioso numero dieci. Negli anni ’70, il calciatore che ha lasciato il segno è stato un attaccante che si è aggiudicato tre Pichichis consecutivi, contribuendo in modo significativo ai successi della squadra, tra cui vittorie in campionati e coppe. Negli anni ’80, un altro talentuoso giocatore, Dirceu, ha portato con sé il leggendario numero 10, anche se la sua permanenza al club è stata più breve, ma la sua presenza come centrocampista di qualità rimane viva nella memoria dei tifosi.
Il vero simbolo dell’era moderna del numero dieci è stato Paulo Futre, un giocatore completo che ha rappresentato l’essenza del ruolo, indossando con orgoglio la maglia ’10’ di Puma. La sua velocità, abilità nel dribbling e personalità hanno fatto di lui una figura amata dai sostenitori. Negli anni ’90, a fare il suo ingresso nel club con il numero storico, è stato Milinko Pantic, che ha sorprendentemente dimostrato di essere all’altezza di un’eredità così pesante. Con lui, il club si è aggiudicato il doppio trofeo (Liga e Coppa del Rey) nella stagione 95-96 grazie alla sua visione di gioco e abilità tecnica.
All’inizio degli anni 2000, due degli attaccanti più straordinari nella storia dell’Atletico si sono distinti con il dieci. Prima c’è stato Kun Agüero, una vera stella che ha giocato un ruolo cruciale nella conquista dell’Europa League e della Supercoppa nel 2010, anche se la sua partenza controversa ha offuscato il suo ricordo. A seguirlo, Diego Forlán, che ha anch’egli brillato in quegli anni e ha vinto il Pichichi e la Bota d’Oro nella stagione 08-09, contribuendo nuovamente ai successi con Agüero. Infine, nello periodo di Simeone, Arda Turan ha continuato la tradizione del grande numero dieci.
Di grande qualità, tecnica, intelligenza di gioco e figura di riferimento nei primi successi del Cholo: il campionato del 2014, la Coppa del Re, la Europa League e due Supercoppe di Europa. Recentemente, Yannick Carrasco ha condiviso parte del suo percorso nella squadra; in particolare, colui che ha lasciato il numero di maglia libero per Baena. Ci riferiamo a un Ángel Correa, l’ultimo a indossarlo, uno degli attaccanti più significativi nella storia dell’Atlético, fondamentale in numerosi trofei dell’era Simeone.