La cantera ha visto surgir a numerosos talentos interesantes, algunos de los cuales ya están empezando a integrarse en el primer equipo. He presenciado una gran variedad de situaciones. Desde el nivel de cadetes, hay quienes demostraban un potencial notable y una madurez ejemplar, como Jon Martin, quien desde sus inicios ya evidenciaba habilidades que lo llevarían a donde se encuentra actualmente.
Aunque aún necesita consolidarse en el primer equipo, confío en que logre dar ese paso esta temporada.
Además, hay jugadores que persiguen sus sueños, y en Zubieta se trabaja para ayudarles a alcanzarlos, recordándoles la consideración de su desarrollo personal, que incluye la educación, la relación con amigos y la familia, además de ser una buena persona.
Es crucial recordar que la mayoría no llegará a ser futbolista de la Real.
Un ejemplo destacado es Arkaitz Mariezkurrena, un jugador especial al que tuve en mi primer año en División de Honor. Su energía es contagiosa, especialmente cuando el equipo lo apoya. Tiene un instinto goleador impresionante y una habilidad para marcar con facilidad. También es astuto en las segundas jugadas y posee un excelente disparo a larga distancia. Su capacidad para adaptarse le ha permitido jugar en diferentes posiciones a lo largo de su formación. Creo que tiene el potencial para avanzar, aunque es vital ser pacientes y esperar el momento apropiado. Estoy convencido de que está en el lugar indicado, bajo la dirección de alguien que conoce muy bien a cada uno de los jóvenes talentos en Zubieta, como Sergio Francisco. Por lo tanto, tengo confianza en el proceso.
In seguito, viene menzionato il duo di cui si è parlato molto a Zubieta, ovvero Dani e Marchal. Si tratta di atleti con un potenziale unico che necessitano di supporto per diventare più costanti, adottare buone abitudini, evitare infortuni e partecipare attivamente sia negli allenamenti che nelle competizioni. È fondamentale creare contesti favorevoli affinché possano esprimere il loro talento. Personalmente, ritengo che Dani e Marchal abbiano capacità molto diverse. Dani ha la straordinaria abilità di fare grandi giocate anche in spazi ristretti. Ricordo un episodio in Divisione d’Onore, quando era al primo anno con Jon Martín, e mostrava già un talento particolare, anche se faticava a mantenere una routine costante di allenamenti. La sua esplosività lo portava a difficoltà nel recupero muscolare, ma possiede un talento raro che lo distingue dagli avversari. Oggi nel calcio non si incontra spesso una figura come Dani Díaz, capace di risolvere situazioni difficili grazie alla sua abilità individuale, al di fuori di un piano di gioco. Dall’altra parte, Marchal, come esterno, ha una notevole capacità di mantenere un ritmo sostenuto durante tutto l’incontro, riuscendo a giocare con la stessa intensità dall’inizio alla fine. Questa caratteristica sembra essere richiesta sempre di più nel calcio professionistico, e lui ha anche un’eccellente comprensione del gioco collettivo, sapendo muoversi sia esternamente che interiormente. Entrambi necessitano di guide esperte e, a mio avviso, Sergio è la persona più adatta per conoscerli e gestirli nel contesto del settore giovanile della Real.
Se può affermare che affidando la gestione dei giovani a Sergio, si è scelto un individuo capace e preparato. Quando riterrà che i ragazzi siano pronti, darà loro l’opportunità di emerger. Come si dice nel nostro ambito, non conta arrivare prima, ma piuttosto giungere quando si è adeguatamente equipaggiati. È stato sottolineato che Sergio è perfetto per guidare i giovani talenti della Real, poiché li conosce a menadito. Con l’uscita di scena di Imanol, che ha ricoperto un ruolo per lungo tempo, la Real torna a puntare sui talenti interni. Questa promozione di allenatori è una pratica che avviene a Zubieta. Cosa posso dire di Imanol? A volte mi sento in imbarazzo a esprimere un’opinione su di lui e su Sergio. Partendo da Imanol, penso che abbia infuso nuova vita nella Real. Negli ultimi anni ha raggiunto traguardi che, se guardiamo indietro, risultano straordinari. È riuscito a ottenere un livello di impegno da parte di tutto il club e della squadra. Le prove offerte in Champions League, in particolare la partita contro l’Inter, sono state eccezionali. Per quanto riguarda Sergio, come tifoso, la sua nomina mi ha riempito di gioia. Considero che sia il più preparato tra i vari talenti del club negli ultimi anni per un compito del genere, grazie alle sue qualità umane distinte. Quando sono arrivato, lui si trovava già nel C, eppure mi ha sempre supportato, offrendomi preziosi consigli. Questo aspetto umano è davvero straordinario. Sul piano calcistico, ha svolto un lavoro impeccabile a Zubieta, nonostante non ottenga la mediatizzazione del primo team. Ha raggiunto risultati notevoli, come il successo con il Sanse, dopo Xabi Alonso. Credo che il suo contributo non sia stato adeguatamente riconosciuto; seguire le orme di un atleta come Alonso è una sfida enorme, eppure Sergio è riuscito a far sì che questa cosa passasse in sordina.
Parlando della situazione attuale della Real, è evidente che la squadra sia in ottime mani, specialmente dopo le partenze di Roberto e Imanol. Il nuovo responsabile, con la sua umiltà e il profondo conoscere il gioco e i giocatori, rappresenta per me la scelta migliore per guidare questo progetto. I giocatori, nel momento in cui si parla di lui, mostrano di sentirsi a loro agio; pur essendo esigente, riesce sempre a mantenere un clima di rispetto. Sono convinto che gli anni a venire saranno molto positivi per la Real sotto la guida di Sergio.
Per quanto riguarda le scelte future della squadra, sono certo che saranno ottimali. La filosofia del pubblico spesso spinge verso l’acquisto di grandi nomi, ma non sono sicuro di quali decisioni prenderanno. Personalmente, ho fiducia che qualsiasi movimento fatto sarà ben ponderato. Se la strategia prevede di investire nella gioventù, Sergio è la persona ideale. In caso contrario, Erik e il suo team sono perfetti per individuare e acquisire i migliori talenti disponibili.
Essendo un tifoso e avendo avuto l’opportunità di vedere la Real da vicino, ho grande entusiasmo nel rivedere la squadra competitiva. Spero di poter assistere alle partite, magari quando la squadra sarà da queste parti in Galizia, a Vigo, per sostenerla come un vero tifoso. È fondamentale anche che i sostenitori ritrovino il loro entusiasmo e si connettano nuovamente con Sergio e il suo staff, oltre che con i giocatori, poiché la Real ha sempre dimostrato di sapersi rialzare.