La preparazione della Real Sociedad sotto la guida di Sergio Francisco è giunta al termine, dopo una serie di test che si sono conclusi con un pareggio a Bournemouth. Questi match hanno rivelato le qualità e i punti deboli della squadra, sia con che senza palla.
Ha mostrato segnali di voler essere più incisiva in attacco, ma ha ancora difficoltà nella pressione alta e nella difesa dell’area. La squadra ha messo in evidenza qualche momento di fluidità nel gioco, specialmente nella fase di costruzione. Fino ad ora, il team txuri urdin ha ottenuto tre vittorie, tre pareggi e ha subito una sconfitta contro una squadra di seconda fascia in Giappone, con un totale di 10 gol segnati e 5 subiti, inclusi due incontri terminati con zero gol subiti e due in cui non è riuscita a segnare.
La vittoria più significativa è stata contro l’Osasuna a Zubieta, mentre la partita peggiore è stata quella contro il V-Varen giapponese.
Sergio ha avuto l’opportunità di testare diversi schemi tattici, come il 4-3-3, il 4-2-3-1 e il 4-4-2 a rombo, tuttavia non ha potuto lavorare a lungo con tutti questi moduli, nonostante il numero elevato di giocatori a disposizione durante l’estate, situazione che persiste a pochi giorni dall’inizio della Liga. In totale, ha impiegato 37 giocatori diversi in sette partite, un numero notevole. Solo Zakharyan e Sadiq non hanno avuto possibilità di scendere in campo a causa di infortuni o malattie; il russo ha comunque partecipato alla convocazione per Bournemouth, mentre Sadiq non lo ha fatto.
Sette giocatori hanno raggiunto il massimo del tempo di gioco previsto da Sergio, totalizzando 310 minuti. Questi atleti hanno partecipato a metà partita nelle prime tre sfide, aggiungendo ulteriori 90 minuti tra le partite contro Osasuna e Rennes, e completando l’ultimo incontro. I protagonisti di questo exploit sono Barrenetxea, Zubeldia, Aihen, Urko, Marín, Karrikaburu e Sergio Gómez. A poca distanza si trovano Brais e Pacheco, quest’ultimo limitato dall’espulsione, seguiti da Turrientes, Jon Martín e Goti, che si collocano tra i 300 e i 270 minuti. Diversi elementi chiave non hanno partecipato all’inizio della stagione e alla tournée, come Oyarzabal, Remiro, Sucic e Aramburu; inoltre, c’è Óskarsson, che con tre reti in altrettante partite si conferma come miglior marcatore, nonostante abbia saltato altre tre gare per infortuni e precauzioni.
Nella parte bassa della classifica, emergono alcuni giovani come Beitia, Dani Díaz, Marchal e Arana, insieme ai nuovi acquisti giunti in extremis e ai calciatori che si pensava fossero esclusi dalla rosa. Odriozola, Becker e Carlos Fernández hanno disputato solo i primi due amichevoli, mentre Javi López ha totalizzato 13 minuti sabato scorso. Traoré si è posizionato meglio con 190 minuti, subito dietro a Rupérez, che era visto come alternativa. Nonostante il numero consistente di giocatori, la Real ha avvertito pochi infortuni, i pochi che ci sono stati riguardano giocatori come Marrero, Aritz e Gorrotxategi, oltre al già citato Óskarsson e all’invisibile Zakharyan.
Dopo i vari test, il tempo è giunto per fare sul serio. Sergio è ora chiamato a prendere decisioni e a definire la rosa, con l’assistenza di Bretos, poiché il numero finale di giocatori non può essere né 37 né 28.