L’ex calciatore argentino Erik Lamela ha rivelato oggi di aver deciso di concludere la sua carriera professionistica. Durante la sua carriera, ha indossato la maglia di cinque diverse squadre ed è probabile che inizi un nuovo percorso come assistente dell’amico Matías Almeyda nel Siviglia, club con cui ha vinto un trofeo di Europa League.
In un post su Instagram, Lamela ha affermato: “Ho preso la decisione di ritirarmi; è una scelta a cui ho pensato a lungo, e alla fine è arrivato il momento”. Il giocatore ha collezionato 483 presenze, realizzato 84 reti e conquistato un premio Puskas, oltre al titolo con il Siviglia.
Ha parlato dei suoi problemi fisici come motivazione per la difficile decisione di lasciare a soli 33 anni: “Per chi non lo sapesse, ho dei problemi alle anche. Sono iniziati 11 anni fa e nel 2017 sono stato operato a entrambe le gambe; la sinistra era la più compromessa”, ha dichiarato, rivelando che quel periodo fu particolarmente duro e lo portò a pensare che potesse essere il “culmine” della sua carriera all’età di 25 anni. Lamela ha aggiunto che “solo le persone a lui più vicine” erano a conoscenza delle sue condizioni fisiche. “Niente è stato semplice. Avvertire dolore e allenarsi nonostante le difficoltà è diventato normale nella mia vita quotidiana”, ha spiegato, sottolineando che, dopo l’intervento, è riuscito a giocare più del doppio del tempo previsto inizialmente. Riguardo ai suoi ultimi mesi nella squadra greca, ha affermato di avere “la serenità” di aver dato tutto e di non aver risparmiato nulla durante la sua ultima stagione. A causa delle sue condizioni fisiche, lui e l’AEK hanno trovato un accordo per la sua partenza, in quanto il club non ha accettato il suo modo di allenarsi, un fatto che ha affermato di “comprendere perfettamente”. “Questo viaggio giunge al termine, un’esperienza che ho apprezzato a volte e in altre occasioni meno”.
Senza dubbio, il calcio mi ha insegnato a diventare una persona più resiliente e a non arrendermi mai”, ha evidenziato, aggiungendo che “provavo tristezza” per non poter più scendere in campo.
