Levante, un’altra unità con lo stesso ‘Comandante’

Il Levante si prepara ad affrontare il FC Barcelona nella seconda giornata della Liga. Dopo tre anni di assenza dalla massima serie, il club valenciano punta a riaffermare la sua reputazione di “cacciatore” di grandi squadre, una fama che ha mantenuto anche durante il suo ultimo anno in Serie A, 2021-22.

In quella stagione, ha ottenuto risultati sorprendenti, come il pareggio 3-3 contro il Real Madrid e 2-2 con l’Atlético, mentre la sconfitta contro il Barça è arrivata all’ultimo istante con un gol di Frenkie de Jong (3-2).

Il ricordo della vittoria per 5-4 sul Barça nel 2018, che rappresentò l’unica sconfitta nella Liga 2017-18 per la squadra di Ernesto Valverde, è ancora vivo tra i tifosi. Entrando nella sua diciassettesima stagione nella massima divisione del calcio spagnolo, di cui quindici nel XXI secolo, il Levante schiera un 80% di giocatori che devono ancora affermarsi nella Primera División e si affida a un allenatore, Julián Calero, che debutta come principale guida nella categoria. La sua ambizione è quella di non essere una squadra “simpatiche” per i rivali, rendendo il loro stadio, capace di ospitare 26.000 spettatori, un luogo difficile da affrontare.

Il 25 maggio scorso, un gol spettacolare di Carlos Álvarez al 97° minuto contro il Burgos ha segnato il ritorno del team, mettendo finalmente da parte il rifiuto di non esser riusciti a risalire il 18 luglio 2023, a causa di un rigore subito al 120° minuto, durante il playoff, contro l’Alavés. Quest’ultimo sarà il loro primo avversario nell’ormai ristabilita categoria, anch’esso reduce da una vittoria a Mendizorroza pochi giorni fa.

Il ritorno del Levante nella massima serie è stato guidato dal tecnico Julián Calero, il quale è stato ingaggiato nell’estate del 2024 con obiettivi inizialmente modesti. Per il mister di Madrid, questa rappresentava un’importante opportunità, dopo aver avuto una lunga esperienza in diverse squadre minori e di formazione. La sua presentazione al Levante avvenne tramite un video in cui preparava un panino con mortadella, un chiaro riferimento a una delle sue frasi celebri riguardo al suo precedente club, il Burgos, dove sosteneva che anche un prodotto semplice come la mortadella, ben condita, potesse diventare un piatto gourmet.

La mortadella si rivelò un ottimo talismano per il Levante, che, sotto la guida di Calero, riuscì a ottenere il suo terzo titolo nella categoria cadetta, conquistando così la promozione in Prima Divisione. Nella stagione 2024-25, la squadra registrò anche il numero record di spettatori al Ciutat de València, con una media di 15.981 persone e circa 20.000 soci a supporto. La squadra si distinse anche per la sua prolificità offensiva, mettendo a segno 69 gol e accumulando 79 punti.

Come in molti altri club, il Levante si trovò ad affrontare difficoltà per le iscrizioni in vista della prima partita di ritorno in Prima Divisione, paradossalmente contro l’Alavés, che aveva ostacolato il loro ascenso nel 2022. In questa situazione, Calero si vide costretto a chiamare alcuni giocatori dalla squadra B, ovvero Paco Cortés, Martín Krug, Nacho Pérez e Joan Ruiz, per completare la rosa per la trasferta a Vitoria.

L’ottanta percento della squadra, ovvero 20 dei 25 giocatori, fa il suo debutto nella massima serie spagnola. Solo alcuni, tra cui José Luis Morales, Manu Sánchez, Jon Ander Olasagasti, Pablo Martínez, Víctor García e Álex Primo, hanno già esperienza a questi livelli. Tra di loro, il più esperto è José Luis Morales, noto come il ‘Comandante’, che a 38 anni è chiamato a condividere il suo bagaglio di esperienza. Il tecnico ha deciso di schierarlo nel secondo tempo della partita contro l’Alavés, terminata con una vittoria di 2-1 per i babazorros. Dopo la retrocessione del Levante nel 2022, Morales è passato al Villarreal, per poi fare ritorno al club nel 2024.

Altri quattro giocatori hanno già disputato partite nella massima divisione di altri paesi, comprendenti Matturro, Matías Moreno, Toljan e Koyalipou, che hanno competito in campionati prestigiosi come la Serie A italiana, la Bundesliga tedesca e quelli di Scozia, Svizzera, Francia e Russia.

Iker Losada diventa il nono acquisto del Levante in questo mercato estivo, giungendo in prestito dal Betis con un’opzione di riscatto. Prima della chiusura del mercato, il club punta a ingaggiare un portiere. Con un investimento complessivo di 2,5 milioni di euro, che include anche i calciatori in prestito, i rinforzi finora acquisiti comprendono il difensore argentino Matías Moreno (Fiorentina), il terzino tedesco Jeremy Toljan (Sassuolo), il terzino Víctor García (CD Eldense), il portiere Pablo Campos (Cartagena), il centrocampista honduregno Kervin Arriaga (Partizan), il mediano Jon Ander Olasagasti (Real Sociedad), il difensore italo-uruguagio Alan Matturro (Génova), l’attaccante centroafricano Goduine Koyalipou (Lens) e il terzino Manu Sánchez (Celta).

Il Levante punta a costruire il gioco su una difesa robusta, impiegando un modulo con cinque difensori. La squadra si concentra sulla verticalità nel possesso palla e su un rapido scambio della sfera, in modo da realizzare transizioni fulminee in grado di sorprendere le difese avversarie.

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