L’Atlético ha bisogno di dribbling, infatti ha realizzato solo sei delle ventuno tentativi contro l’Elche

Sembra evidente che il Atlético de Madrid abbia avuto bisogno di qualcosa in più nella seconda parte della partita contro l’Elche. La squadra necessitava di un gol per ottenere i tre punti, ma non è riuscita a trovarlo. Il tecnico Diego Pablo Simeone continua a mantenere fermo il suo punto di vista riguardo alla ricerca di un giocatore in grado di dribblare, come era stato indicato all’inizio della finestra di mercato.

Questo è il messaggio esterno del club. Inoltre, dall’Italia giungono notizie che la pista per Nico González, insieme ad altre, non è ancora del tutto compromessa per il club madrileno, ma l’annuncio ufficiale è che la rosa è chiusa. Solo un’improvvisa partenza in questi giorni potrebbe far cambiare tale situazione, nonostante il fatto che l’Atlético abbia conquistato un solo punto in sei nella prima fase di LaLiga.

È davvero necessario per l’Atlético un giocatore di quel tipo, tanto richiesto al momento della costruzione della squadra? Il Cholo ha reiterato le sue idee dopo la sfida contro l’Elche. “Possediamo atleti con caratteristiche diverse. In alcune situazioni, avere un dribblatore è fondamentale; in altre, è cruciale avere calciatori potenti nei contropiede e negli spazi. Abbiamo Baena, Almada, Julián e Raspadori, che sono sicuramente più orientati a giocare centralmente. Stiamo integrando diversi elementi nel nostro gioco, in base a quello che il nostro gruppo può offrire”, ha spiegato il tecnico su DAZN. È chiaro che la profondità nel gioco può essere raggiunta in vari modi. Disporre di un dribblatore è solo una delle opzioni possibili. In alternativa, si può contare su calciatori robusti e incisivi, capaci di creare occasioni. Avere un dribblatore non garantisce necessariamente un risultato, ma rappresenta un profilo utile in partite complicate, come quella contro l’Elche, dove nella seconda parte gli avversari tendono a difendersi di più. Dobbiamo considerare che ciò che Simeone dichiara e le statistiche sono due aspetti distinti.

Nei due incontri, il Atlético ha tentato un totale di 38 dribbling, riuscendo in soli 16, che corrisponde a una percentuale di successo del 42,11%. Contro l’Espanyol, sono stati tentati 17 dribbling, di cui 10 riusciti. I migliori in questo aspetto sono stati Julián Álvarez, Giuliano e Barrios, ciascuno con due dribbling riusciti. Al contrario, Baena e Almada hanno tentato solo un dribbling, senza successo. Griezmann e Raspadori, entrati nella partita per cercare un gol, non hanno nemmeno provato un dribbling.

NUMERI SOTTOTONICI CONTRO L’ELCHE

Contro l’Elche, l’Atlético ha provato 21 dribbling, ma solo sei di essi hanno avuto esito positivo. Qui, non è tanto la quantità a destare preoccupazione, quanto piuttosto le zone del campo in cui sono stati effettuati. Solo un dribbling riuscito sulla fascia, quello di Llorente all’87’; e tre in area, tutti tentati da Sorloth, uno nel primo tempo e due nel secondo. Tra i giocatori che Simeone considera in grado di dribblare, i risultati sono scarsi. Dei cinque calciatori che hanno completato più dribbling contro l’Elche, solo due appartenevano al team rojiblanco: Alexander Sorloth con tre dribbling e Marcos Llorente, quinto, con uno, lo stesso numero di Almada. Gli altri tre erano avversari: Álvaro Núñez con tre dribbling, Álvaro Rodríguez con due e Rodrigo Mendoza con la stessa cifra. Almada ha tentato due dribbling, riuscendo in uno, mentre Julián Álvarez ha provato quattro volte senza successo. Giuliano ha tentato un dribbling fallito. Johnny ha completato l’unico tentativo, a differenza di Pablo Barrios che ha sbagliato tutti e tre i suoi dribbling.

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