La Union de Peñas ha dichiarato riguardo alla finale del Metropolitano: “Non ci lasciamo comprare per 30 monete”

Il Metropolitano, stadio dell’Atlético de Madrid, ospiterà la finale maschile della Champions League nel 2027, come deliberato giovedì dal Comitato Esecutivo della UEFA riunitosi a Tirana. In quella stessa sede, è stata anche decisa la scelta dello Stadio Nazionale di Varsavia per la finale femminile della medesima competizione nell’anno in questione.

Il celebre stadio dei colchoneros, che era in competizione con lo Stadio Olimpico di Baku in Azerbaijan, accoglierà per la seconda volta l’atto finale del torneo continentale, dopo aver già ospitato la finale nel 2018-2019, durante la quale il Liverpool ha conquistato il titolo battendo il Tottenham.

Tuttavia, la notizia non è stata accolta con entusiasmo da tutti i membri della comunità dell’Atlético. La Unión de Peñas, che rappresenta la maggioranza delle associazioni del club, ha rilasciato un comunicato critico, esprimendo la volontà di continuare la loro battaglia contro la UEFA riguardo alla questione del gol annullato a Julián Álvarez nella serie di rigori contro il Real Madrid per un presunto doppio tocco. “I tifosi dell’Atleti non si svendono per trent’argenti… neppure per essere ospiti di una finale di Champions,” è l’inizio del messaggio della Unión de Peñas. “È una questione di dignità. Continueremo la nostra lotta contro la UEFA con tutte le nostre forze, nonostante la mancanza di sostegno e le possibili ritorsioni,” ha aggiunto, concludendo: “La nostra lotta rappresenta tutti coloro che rifiutano il calcio come un affare e la manipolazione delle competizioni.” È importante ricordare che alcuni mesi fa, la Unión Internacional de Peñas dell’Atlético ha commissionato un’analisi del video fornito dalla UEFA, che intendeva dimostrare l’avvenuto doppio tocco nel rigore battuto da Julián Álvarez.

La giunta, prendendo spunto dal rapporto tecnico, ha denunciato che il video era stato “manipolato”. Inoltre, l’organizzazione ha sempre sostenuto che “l’annullamento del rigore non era giustificabile e che mancano prove evidenti di un doppio tocco sul pallone”. Hanno quindi richiesto “spiegazioni pubbliche riguardanti la modifica del video” e hanno chiesto la disponibilità dei file audio e video originali del VAR, richiedendo anche di chiarire le ragioni delle modifiche apportate. Questa richiesta è stata formalizzata tramite una lettera raccomandata. In aggiunta, è stato inviato un burofax all’Atlético de Madrid affinché chiedesse ufficialmente alla UEFA il filmato originale del rigore. Tutto ciò è avvenuto con l’avvertimento di ricorrere alla giustizia ordinaria per garantire che la verità venga accertata.

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