È insolito vedere un giocatore debuttare con solo due allenamenti alle spalle in una squadra come l’Atlético di Madrid. Tuttavia, non sorprende particolarmente se la guida tecnica è affidata a Diego Simeone, un allenatore noto per prendere decisioni simili in passato (come nel caso di Cani e Fernando Torres).
Sabato scorso, è stata la volta di Nico González. Il club spagnolo ha ufficializzato il suo arrivo il 1° settembre, giorno di chiusura del mercato. Arrivato in prestito dalla Juventus per un milione di euro, il contratto prevede un obbligo di riscatto di 32 milioni se l’argentino scende in campo nel 60% delle rimanenti partite di Liga.
Subito dopo, è partito per giocare con la sua nazionale, partecipando a due incontri contro Venezuela ed Ecuador, e giovedì è tornato a Majadahonda. È stato solo il venerdì che ha effettuato una seduta di allenamento con il gruppo. Con soli due allenamenti nelle gambe, è stato schierato titolare. Nico ha mostrato grande determinazione, cercando continuamente il pallone e impegnandosi sia nella pressione offensiva che nel sostegno difensivo. È stato di grande aiuto per Matteo Ruggeri sulla fascia sinistra. Con il pallone tra i piedi, è apparso poco preciso, evidenziando la necessità di maggiore intesa con i compagni. Dopo l’intervallo, tuttavia, si è ripreso notevolmente. Infatti, in avvio di secondo tempo, ha siglato il secondo gol per l’Atlético. Marcos Llorente ha avanzato sulla destra e ha mantenuto il possesso fino all’arrivo di alcuni compagni in area. Tra questi c’era sia Sorloth, che era stato precedentemente spinto a terra, sia Nico González. Un cross verso il secondo palo ha permesso all’ex giocatore di Juventus e Fiorentina di sovrastare Mouriño e colpire di testa in rete. Ha festeggiato con grande entusiasmo, ma subito dopo ha mostrato segni di affaticamento, sdraiandosi a terra con i crampi e venendo sostituito da Gallagher. Se non ci sono problemi fisici, il debutto di Nico González si può considerare un successo.