Il Girona ha vissuto un’altra serata da dimenticare a Montilivi, e dopo la pesante sconfitta contro il Levante, Míchel ha manifestato chiaramente la sua frustrazione. L’allenatore ha esaminato una partita influenzata da due espulsioni che hanno segnato il confronto già nelle prime fasi.
“È complesso valutare l’incontro. Fino alla prima espulsione eravamo in controllo e cercavamo di sviluppare il gioco, ma il cartellino rosso ha cambiato tutto. Anche in inferiorità numerica abbiamo lottato, sebbene ho notato alcuni duelli poco opportuni e non eravamo al nostro meglio,” ha dichiarato il tecnico.
Míchel ha riconosciuto che nel secondo tempo ogni possibilità di reazione è svanita. “Nella prima azione ci hanno espulso Vitor Reis e hanno segnato il secondo gol. Da quel momento il match è finito,” ha lamentato. Ha anche voluto sottolineare il sentimento del pubblico. “È difficile per i tifosi essere uniti alla squadra, visto che condividono la stessa frustrazione, ma voglio che vedano l’impegno che ci stiamo mettendo. Siamo noi a dover fare un passo avanti,” ha spiegato. A proposito delle decisioni arbitrali, Míchel non ha risparmiato critiche. “Ritengo che Witsel abbia toccato il pallone e l’espulsione con il secondo giallo è stata eccessivamente rapida. Il VAR non poteva intervenire e per me non era da espulsione. Non ho nemmeno visto la seconda, stavo pensando a come cambiare la situazione, ma quell’espulsione ci ha messi in difficoltà e ho dovuto adattarmi,” ha aggiunto. Tuttavia, è stato più severo riguardo l’atteggiamento della squadra. “Ci manca connessione e un modo di giocare definito. Ho percepito mancanza di decisione e umiltà, perché la classifica non conta. E se qualcuno crede di giocare nel Girona da Champions, si sbaglia,” ha evidenziato. Il messaggio più forte è stato rivolto internamente. “Dobbiamo rialzarci immediatamente. Siamo il peggior team della categoria e l’unica cosa che ci rimane è lavorare.”
Mi chiamo Míchel e considero che il mio approccio alla conduzione di una squadra in LaLiga possa essere migliorato. Ho sollecitato i miei giocatori a mettere da parte il loro ego e a concentrarsi sull’affrontare le sfide insieme. A mio avviso, è evidente che ci sono tre calciatori che non riescono a segnare, e non è dovuto a una mancanza di giocatori in campo. È necessario abbandonare l’orgoglio e adottare un atteggiamento umile. Nonostante le incertezze legate al mio futuro, voglio far capire che affronto questa situazione con calma. Nel mondo del calcio possono capitare eventi inaspettati, ma non mi preoccupo per la mia posizione. Come ho già detto in precedenza, vedremo dove ci porterà il nostro lavoro, ma intanto continuo a impegnarmi con serenità.