Il tecnico dell’Espanyol, Manolo González, ha commentato la sfida che la sua squadra affronterà martedì contro il Valencia presso il RCDE Stadium (ore 19), descrivendo i valenciani come “un avversario estremamente difficile”. Ha ricordato che il gruppo guidato da Corberán ha avuto problemi in trasferta, avendo già affrontato due stadi ostici come El Sadar e il Johan Cruyff, il che rende i risultati finora ottenuti ingannevoli.
González ha difeso Javi Puado, sottolineando il suo enorme impegno nonostante la mancanza di gol in questo avvio di stagione, e ha affermato che il suo vero “Balón de Oro” è la squadra, “in maiuscolo”. “Se perdiamo questa essenza, avremo un problema”, ha aggiunto.
Parlando della pianificazione per le prossime tre partite in sette giorni, ha detto: “Posso vederlo in modo ottimistico, pessimista o neutro, ma la situazione è questa e non c’è nulla che possiamo fare. Il calendario è così. È un affare e dobbiamo adattarci e competere al meglio”. Riguardo alle possibili rotazioni per il carico di lavoro intenso, ha specificato: “Oggi valuteremo in base all’allenamento e domani prenderemo le decisioni. Dobbiamo considerare lo stato fisico dei giocatori dopo il giorno di riposo di domenica. Decideremo un paio di cose già chiare”.
Sul Valencia, che non ha segnato in trasferta, ha evidenziato che “sarà una partita molto complessa, poiché Corberán ci conosce bene. Sono una squadra versatile, in grado di giocare in vari modi: sanno transitare bene, possono associare passaggi, difendere in modo compatto o esercitare una pressione alta. Abbiamo delle idee su come affrontarli, anche se i loro risultati lontano da casa sono fuorvianti, poiché hanno giocato contro Osasuna e Barcellona”. Infine, riguardo ai tre incontri di questa settimana, ha concluso: “Le partite di domani non hanno nulla a che fare né con il Real Madrid né con il Girona. Non ci discosteremo dalla nostra filosofia, ma faremo alcune variazioni in base all’avversario. Siamo ambiziosi e il gruppo è in buone condizioni per affrontare le ultime due partite di questa settimana”.
Come sta il suo team dopo la partita al Bernabéu? “È motivato e determinato a vincere, pur consapevole che sarà un incontro complesso. I risultati attuali della Liga ci ricordano quanto ogni partita possa essere impegnativa. Fortunatamente, finora abbiamo ottenuto più vittorie che sconfitte e dobbiamo continuare su questa strada”.
Riguardo al Valencia in trasferta: “La situazione è ingannevole, dato che hanno sfidato due avversari molto forti, come il Pamplona e il Barcellona. Sono solo cinque le partite disputate, e a prima vista può sembrare che il Valencia non abbia vinto, ma in realtà si tratta di gare giocate in stadi difficili. È importante rendersi conto che ogni match è molto impegnativo”.
Qual è il ruolo del pubblico in casa? “Il ruolo rimane invariato. I tifosi sono sempre l’elemento più affidabile di questo club, non mancano mai. Dall’ultima partita, quello che mi ha colpito è che la gente era carica di speranza per una vittoria a Madrid e se n’è andata delusa ma fiera del proprio team. Abbiamo instaurato un legame significativo con la nostra tifoseria e non possiamo perderlo”.
Cosa significherebbe continuare a vincere e restare in zona Champions? “È fondamentale restare in alto e proseguire con le vittorie. È altrettanto importante abituare i nostri tifosi alla vittoria. Tuttavia, il lavoro da fare è enorme, e il prossimo match sarà davvero difficile”.
Chi sarebbe il suo vincitore del Pallone d’Oro? “Il Pallone d’Oro lo ha vinto il mio vice allenatore l’anno scorso in un torneo di calcio a 7 a Palamós. (Sorride) Personalmente, considero il nostro team come il vero Pallone d’Oro, con la ‘P’ maiuscola. Se dovessimo perdere questo spirito, sarebbe un problema”.
La situazione di Puado e la mancanza di gol: “Alla fine, chiediamo a Javi di segnare ogni settimana, e questo è già difficile contro squadre come Madrid o Barcellona, figuriamoci con l’Espanyol”.
È uno dei migliori attaccanti, segue attentamente il piano di gioco, un aspetto fondamentale per me; è efficace sia in fase difensiva che offensiva, e i gol arriveranno prima o poi. Riguardo a Calero, “Lo scorso anno si è allenato spesso nonostante il ginocchio malconcio, mentre quest’anno non ha saltato nessun allenamento ed è molto motivato, come del resto è sempre stato da quando sono qui. Non posso che parlare bene di lui, è un vero professionista e un ottimo compagno”.
Corberán esprime apprezzamento e confronta la sua squadra, l’Espanyol, con l’Athletic: “Mi fa piacere essere paragonato all’Athletic, una squadra incredibile, ma dobbiamo procedere con saggezza. È piacevole ma abbiamo margini di miglioramento e dobbiamo puntare a raggiungere il nostro massimo potenziale. Sono orgoglioso che ci considerino al pari di un avversario così prestigioso”. Riguardo alla possibilità di impiego per i giocatori che non hanno ancora debuttato, si esprime così: “Javi Hernández sta recuperando da un infortunio e ha avuto poco tempo di allenamento. Non gestiamo i portieri durante le partite, ma sono certo che Fortuño rappresenta il futuro del ruolo per l’Espanyol. Inoltre, Riedel è arrivato più tardi e quindi è difficile cambiare i centrali. Valuteremo il livello di stanchezza e schiereremo una formazione in grado di conquistare i tre punti contro il Valencia”.