La presenza di Xabi Alonso sulla panchina del Real Madrid ha suscitato curiosità non solo per il suo approccio innovativo, ma anche per la sua tendenza a modificare frequentemente le tattiche. Negli ultimi tre incontri, infatti, l’allenatore basco ha adottato tre moduli distinti.
Pertanto, la scelta che farà per il derby rimane avvolta nel mistero, nonostante manchino appena 24 ore al fischio d’inizio. Si tratta di un enigma non solo per il Cholo Simeone, ma anche per i tifosi del Real Madrid, che si chiedono se Alonso opterà nuovamente per il 3-5-2, che ha dato ottimi risultati contro il Levante, oppure se tornerà al più diffuso 4-3-3 che ha contraddistinto la sua gestione fino ad ora.
Tuttavia, al di là delle scelte tattiche, i nomi dei giocatori giocheranno un ruolo cruciale nell’impostazione del gioco. Ad esempio, se Jude Bellingham scenderà in campo come trequartista invece di Güler, ci si può aspettare un sistema più orientato verso le qualità realizzative dell’inglese, probabilmente in un 4-2-3-1 con Mbappé come punta e Vinicius, Bellingham e Mastantuono a supporto. Al contrario, se Güler sarà titolare, è più probabile che Alonso riproponga il 4-3-3 visto nelle prime partite. A parte queste incertezze, la formazione difensiva sembra abbastanza definita: Carvajal tornerà a occupare il ruolo di terzino destro, mentre Carreras, Huijsen e Militao completeranno il reparto difensivo con Courtois a protezione della porta.
In questo modo, il fatto che un singolo giocatore possa influenzare l’intero sistema fornisce un’idea chiara del lavoro svolto dal Real Madrid. Senza dubbio, uno dei riconoscimenti già accordati a Xabi Alonso dopo che, con Carlo Ancelotti, la squadra era diventata molto prevedibile nelle sue strategie. In ogni caso, questo sarà il suo primo derby e, al di là delle sue scelte, ciò che definirà il suo futuro sabato, al fischio finale, sarà il punteggio. Il calcio è così, tra giustizia e ingiustizia.