Nico Williams afferma: “Non lo faccio per i momenti da mettere in evidenza.”

Nico Williams si sente a suo agio nei duelli uno contro uno, mostrando grande abilità nelle giocate individuali. Un chiaro esempio è il gol segnato contro l’Oviedo, come anche l’assist per Berenguer in match contro l’Atlético. La sua abilità di attirare gli avversari è tale che raramente si trova in situazioni di vero uno contro uno, di solito deve affrontare due difensori, il che testimonia il rispetto che suscita.

È un calciatore audace. “Non lo faccio per attirare l’attenzione, ciò che conto è essere efficace e cercare di portare il pallone in rete”, ha raccontato nel programma ‘Masterclass’ su Dazn. Ha parlato delle sue capacità in campo, rivelando alcuni dei suoi trucchi.

Ha anche condiviso come, durante la sua carriera, ha cambiato posizione fino a orientarsi sulla sinistra. Da bambino era un “centravanti che tornava a ricevere il pallone”, ma tutto è cambiato nell’esperienza al Bilbao Athletic: “Mi hanno detto di spostarmi sulla fascia, perché da attaccante…”.

Nel primo team ha iniziato a destra e, sotto Valverde, è passato a sinistra. “Mi ha detto che il mio vero potenziale si esprime meglio a sinistra; a destra giocavo bene, ma ero un po’ limitato”. L’attuale allenatore gli chiede di muoversi “più verso l’interno”, e Nico Williams è certo di aver evoluto il suo gioco grazie a Txingurri: “Sono molto felice perché ha tirato fuori il mio massimo potenziale”. Al numero 10 sono state mostrate diverse giocate decisive, sia gol che assist. La sua prima rete da leone risale all’incontro con l’Elche, in cui partendo da destra ha realizzato un potente tiro con il sinistro, dopo aver eseguito una serie di finte. Un’azione che rappresenta perfettamente il suo stile: “È il dribbling più efficace, è semplice da fare. Se lo esegui velocemente, il difensore si disorienta facilmente, a volte cadendo nel tranello”. È destro, ma la sua sinistra non è affatto male, e gli esempi non mancano nei suoi filmati.

“Di sempre che sono ambidestro, ma la gente fatica a crederci”, ha dichiarato con una risata. Questa qualità è innata in lui, anche se quando si gioca ad alta velocità, a volte è necessario ricorrere a tecniche più semplici come il colpo di punta. Così ha segnato a Mestalla nella stagione 22-23. “Essere così vicini al portiere rende tutto molto difficile, perché non se lo aspetta. Se stai driblando e non hai molto spazio, allora colpo di punta e via”, ha spiegato.

Nel calcio moderno, il giocatore esterno intraprendente è sempre più raro. Si chiede se Nico Williams osservi gli avversari: “Sì, di solito già dalla prima azione del match capisci come si disporranno per difenderti”. Ammette che gli sembra “facile” e ha dei trucchi nel suo repertorio: “Di solito si ritirano, indietreggiano fino a quando non si trovano costretti ad affrontarmi”. In quel momento, lui percepisce la paura del difensore. “La sento nell’aria. Preferisco che attacchino, per me è più complicato quando avvicinano rapidamente mentre ho la palla. Se ti ritiri e mi lasci spazio…”.

Ha parlato anche delle indicazioni ricevute da Valverde. “Il mister insiste molto sul fatto che debba essere un po’ più egoista perché ho occasioni per tirare e spesso passo”, ha confessato. Nico ha analizzato anche alcune delle sue assistenze, in particolare quelle per Iñaki. Qui ha fatto un commento che resta in famiglia, riferendosi a un cross che suo fratello ha trasformato in gol di testa a Pamplona: “Colpisce piuttosto bene di testa, considerando chi è”. “Preferisco che attacchino, è più complicato quando arrivano di corsa mentre ho il pallone. Se ti ritiri e lasci spazio…”. È chiaro che tra i fratelli Williams esiste una sintonia naturale sul campo.

Il numero 10 dell’Athletic ha menzionato come abbia una buona intesa con Robert Navarro: “Abbiamo condiviso il campo fin da bambini. Dall’arrivo di Robert ho la sensazione di capire perfettamente le sue intenzioni. È in grado di percepire quando intendo scattare e quando posso ricevere un passaggio”. Questa sintonia è reciproca, considerando che Nico ha servito un assist all’ex giocatore del Mallorca, permettendogli di segnare il suo primo gol con la maglia rossa e bianca, contribuendo così alla vittoria nella partita inaugurale contro il Siviglia.

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