Asencio trascorre le festività natalizie nelle Canarie, in un contesto di incertezze e voci riguardo a Xabi Alonso

Raúl Asencio ha optato per un luogo noto —Las Palmas— per comunicare un messaggio calibrato: l’intero spogliatoio è in sintonia con il proprio allenatore. Durante una cerimonia di premiazione della Fondazione della Federazione Interinsulare di Calcio di Las Palmas, il difensore originario di Gran Canaria ha dipinto un quadro di stabilità competitiva intorno a Xabi Alonso, descrivendolo come una personalità positiva per il gruppo e il club, esprimendo il desiderio che il suo incarico duri “a lungo”.

Non ci sono stati tentativi di giustificazione né enfatizzazioni del contesto. Asencio ha riconosciuto che nel Real Madrid le critiche sono una realtà costante e, talvolta, eccessiva. Ha affermato praticamente che “si è sempre sotto osservazione”, minimizzando il rumore esterno e focalizzandosi su un solo indicatore: quello che avviene all’interno dello spogliatoio.

Qui, ha sottolineato, il messaggio del tecnico “è molto valido e appropriato”. Lo stesso approccio ha adottato per la situazione di Vinícius Júnior, un argomento molto dibattuto tra i tifosi e nei media. Il consiglio dato è stato chiaro e diretto: continuare a fare ciò che sta facendo.

Per Asencio, non esistono problemi tattici o emotivi da risolvere quando si tratta di “uno dei migliori giocatori al mondo” e di un compagno che contribuisce quotidianamente al livello competitivo. Riguardo ai fischi. Le sue dichiarazioni hanno preso anche una piega più personale. I fischi che accompagano la sua presenza in alcuni stadi non sono stati visti come un conflitto, ma come parte del lavoro. Si è descritto come “mentalmente forte” e ha spiegato che, piuttosto che influenzarlo negativamente, quella situazione gli fornisce uno stimolo. In un club dove l’esposizione è costante, gestire le emozioni diventa un’ulteriore abilità necessaria.

Dal punto di vista sportivo, l’assenza di Dani Carvajal e Trent Alexander-Arnold ha costretto Asencio a muoversi nel ruolo di terzino destro, una posizione in cui si sente ancora in fase di formazione. La sua reazione è stata positiva, mostrando una totale disponibilità ad assistere e adattarsi a ogni situazione. Ha anche ribadito la piena fiducia del tecnico, arrivando a scherzare sul fatto che indosserebbe i guanti se necessario. L’incontro alle Canarie ha offerto anche l’opportunità di riflettere sulle sue origini calcistiche. Asencio ha ammesso di avere ancora un forte attaccamento all’UD Las Palmas, squadra che segue da lontano in questa stagione, prestando particolare attenzione al lavoro di Luis García, allenatore con cui ha condiviso un’esperienza al Real Madrid C. Ha messo in evidenza sia le indubbie capacità professionali dell’asturiano — definendolo un “allenatore di alto livello” — sia il suo lato umano, evidenziato dal gesto verso Elías Herrero, un giovane tifoso che ha recentemente subito un trapianto di midollo. Questo atto, secondo lui, racconta meglio di ogni risultato il tipo di persona che è. Riguardo al suo bilancio per il 2025, Asencio è stato sobrio, descrivendolo come “molto buono”, non per l’assenza di sfide, ma proprio per averle affrontate nel suo primo anno tra i professionisti. Adattamento, impegno e apprendimento rapido in un club che non lascia spazio ai rilassamenti. Senza enfasi e senza compiacimento, il difensore ha delineato una visione chiara: al Real Madrid, la stabilità si conquista con il lavoro, non si proclama.

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