Negli ultimi tempi, diversi calciatori hanno iniziato a parlare del tema della mascolinità sia nello sport che nella vita quotidiana. Tra quelli che più hanno contribuito a questa discussione ci sono Borja Iglesias, Aitor Ruibal, criticati per aver partecipato a un matrimonio con una borsa, e Héctor Bellerín.
Quest’ultimo ha recentemente rilasciato un’interessante intervista a ‘El Mundo’, incentrata principalmente su questo argomento: “Ho compreso che, nonostante giocassi a calcio seguendo certe norme, avevo altre passioni. E mi piaceva vestire in modo diverso. Sono cresciuto tra macchine da cucire, un interesse che mi ha sempre accompagnato.
Riconosco i stereotipi e i meme associati al ‘maschio performativo’, ma può rivelarsi un’arma a doppio taglio”, ha dichiarato il difensore.
Ha aggiunto: “Esiste un gruppo di uomini che sta davvero cercando di trovare uno spazio in cui sentirsi a proprio agio al di fuori delle tradizionali norme di mascolinità, ma la derisione può essere intimidatoria.
Certo, si tratta anche di meme, giusto? Tuttavia, ci sono ragazzi in situazioni molto vulnerabili che si allontanano da tutto questo. Tornando al punto, ho la sensazione di essere diventato il calciatore che legge libri, l’ambientalista, quello attento alla moda… Mi affibbiano etichette, ma sono attività che ho iniziato a fare non appena ho avuto la possibilità e la motivazione per farle”.
“Invece di pubblicare su Instagram sempre le stesse immagini, ho deciso di condividere le foto dei libri letti durante l’estate. E all’improvviso sono diventato ‘quello’. La sostanza è la stessa, ma la prospettiva è diversa”, ha concluso il catalano.

