Imanol Alguacil è convinto che la Real Sociedad possa ribaltare la situazione, “come in altre occasioni” e lottare per arrivare “in salute” all’ultima giornata, cercando un posto in Europa. “E se riusciamo a ottenere 6-7 punti necessari? O magari 9.
Cosa possiamo dire? Ci proveremo fino alla fine e vedremo”, ha dichiarato l’allenatore. La squadra bianco-blu affronterà una sfida decisiva contro il Celta ad Anoeta, ma non avrà a disposizione Aguerd, Zakharyan e Becker. “Nayef e Becker non ce la faranno, penso che anche per la prossima partita sarà difficile per loro.
Zakharyan è tornato, ha partecipato a 20 minuti dell’allenamento ed è il suo primo giorno; non è nella lista ma ha fatto un passo avanti. Gli altri sono motivati e pronti per scendere in campo”, ha spiegato un tecnico che percepisce una ripresa morale nel team dopo la deludente partita di Madrid. “Si sono ripresi, sì. Questo è il massimo livello, La Liga. Quando giochi ogni tre giorni devi lasciarti tutto alle spalle il prima possibile. Ora ci sono le tre ultime partite e se vinciamo, saremo lì, con delle possibilità. Abbiamo già vissuto situazioni simili in passato, sappiamo di avere la capacità per farlo. Abbiamo affrontato un periodo difficile e ci sta risultando complicato uscirne, ma ci proveremo fino all’ultimo. Prima dobbiamo vincere domani e poi si vedrà. Negli scorsi anni siamo arrivati in questa situazione anche in posizioni di vantaggio; ora siamo dietro ma con delle possibilità. Sono convinto di poter raccogliere sei punti nelle prossime due partite casalinghe, e con questo arriviamo alla fine con delle chance. Questo mi rimane in mente”, ha aggiunto. Per realizzare questo è fondamentale vincere. “Per ora vogliamo conquistare i sei punti ad Anoeta. Poi aspetteremo i risultati. Credo che sia possibile arrivare a giocarci tutto all’ultima giornata. Tutto inizia da domani. Anche agli altri sta risultando difficile, compreso il Mallorca contro il Valladolid.”
Durante un’intervista, il tecnico ha commentato la sua esperienza a Madrid. Ha iniziato sottolineando quanto siano stati critici i primi venti minuti, aggiungendo che da quel punto in poi il match è sembrato non esistere. Ha fatto notare che in passato la sua squadra aveva già saputo recuperare situazioni difficili, evidenziando come altri club, anche di Champions, possano sperimentare alti e bassi. Si è assunto completamente la responsabilità della prestazione della squadra, dicendo con ottimismo che tra tre giorni avranno l’opportunità di qualificarsi per competizioni europee.
Non ha cercato scuse, ma ha spiegato che avevano dato il massimo, evidenziando che tale situazione è parte del gioco. Ha descritto l’Atlético come una squadra che ha dominato e ha riconosciuto i propri errori e la sua strategia non adeguata. Sebbene avesse preparato il match con la solita determinazione, ha ammesso che eventi simili possono capitare. Ha espresso la voglia di mostrare una nuova faccia e vincere la prossima partita, escludendo qualsiasi pensiero per il futuro a lungo termine.
Ha anche notato che Aperribay non era presente all’allenamento precedente per supportare la squadra, ma solo per consegnare un premio alla squadra femminile. Ha minimizzato quanto accaduto a Madrid, affermando che situazioni del genere possono capitare a qualsiasi squadra, compresi i team di livello europeo. Rispondendo a una domanda riguardante le critiche esterne e l’eventuale atmosfera negativa prevista per il prossimo incontro in casa, ha detto che comprende le piene preoccupazioni della gente, ma ha bisogno di restare concentrato, rispettando le opinioni altrui. Ha concluso difendendo l’impegno e il professionismo dei suoi giocatori, affermando che mettere in discussione queste qualità non è giusto.
Non si trattava di un problema di atteggiamento, nonostante le impressioni contrarie. Ho preso su di me la responsabilità della partita. Non si tratta solo di mostrare una faccia spaesata. È stata una delle mie prestazioni peggiori con la Real, ma è così, ci sono stati altri incontri altrettanto deludenti in cui non abbiamo subito gol e le cose sembravano diverse.
Riguardo alla possibilità che questa conclusione possa offuscare i risultati ottenuti fino ad ora, ho risposto chiaramente a MD: “Non mi preoccupa, ma mi dispiace, non tanto per noi che ce ne andiamo, quanto per non riuscire a lasciare la Real in Europa. Vi avevo detto che il mio obiettivo è l’Europa, non per il mio addio, ma per il desiderio di vedere la Real ben posizionata. L’intento è chiaro per tutti. Qui siamo tutti focalizzati, ed è una questione che interessa tutti, anche chi ha dei dubbi sulla propria permanenza. Io ne sono certo: ci proveremo.”
Imanol ha lodato il lavoro di Claudio Giráldez al Celta, sottolineando: “Stanno vivendo una stagione spettacolare, con cambiamenti nel gioco e nei giocatori, e stanno mostrando un buon calcio. Il lavoro dell’allenatore porta dei frutti, similmente a quanto visto con il Girona l’anno scorso, seppur con le dovute differenze. Quest’anno sono in un grande momento. Ma per noi, sarà la partita numero 54 della stagione, il che conta.”
Ritiene che l’équipe manchi di elementi, ma non sempre gli stessi. “Contro l’Alavés la difesa ha retto, così come contro l’Athletic, ma ci è mancata la fluidità e la capacità di creare occasioni. Nell’ultima partita, però, siamo completamente scomparsi dal campo; sono stati match molto diversi,” ha concluso.