Obiettivo raggiunto. Il Girona manterrà la sua posizione nella massima serie del calcio spagnolo per un’altra stagione dopo un finale di campionato decisamente teso, caratterizzato da incertezze, ansia e affaticamento. La sicurezza della permanenza, ottenuta con due giornate di anticipo, consente alla squadra e al suo ambiente di tirare un sospiro di sollievo.
Tuttavia, questo sollievo deve essere accompagnato da una profonda riflessione. La stagione 2024-25 sarà ricordata come la più difficile dall’ultima promozione. Un percorso iniziato con sogni di Champions che ha preso una piega negativa, trasformando la routine quotidiana in una battaglia per evitare la retrocessione.
Non ha avuto senso costruire una rosa ambiziosa per competere a livello europeo se le prestazioni sia collettive che individuali sono crollate a metà del percorso. Ora, con la salvezza già acquisita, è fondamentale una valutazione interna. La dirigenza del club, in particolare il settore sportivo, dovrà analizzare con cura quanto accaduto. Sebbene il gruppo abbia dimostrato carattere nelle ultime settimane, è evidente che molti acquisti non hanno reso come sperato. Giocatori che dovevano fare la differenza non hanno trovato continuità, mentre altri non si sono integrati nel progetto di Míchel. Nonostante ciò, l’allenatore ha saputo resistere. Sottoposto a critiche da parte di alcuni tifosi ma sostenuto con determinazione dal club, alla fine ha raggiunto il traguardo. La fiducia della dirigenza in lui non è mai stata messa in discussione, e per buona ragione: è l’allenatore più significativo nella storia del Girona. Anche lui dovrà riflettere sulle proprie scelte, ma la sua leadership rimane un elemento fondamentale per il futuro. È essenziale ricaricare le energie, ma è altrettanto cruciale meditare. Solo in questo modo il Girona potrà sviluppare un progetto più robusto e coerente, evitando di sognare l’Europa per poi combattere per non retrocedere. La massima serie non perdona gli errori.
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